Costretti a buttare via i ricordi della mamma morta
Dalle loro parole sarebbe emersa una violenza quasi abituale del genitore nei loro confronti, anche in piccole cose, che i bambini avrebbero percepito come un ingiusto sopruso, come per esempio l'averli costretti a buttare nella pattumiera due tazze con una loro foto insieme alla mamma, che avevano ricevuto come regalo dai nonni.
I bambini hanno raccontato anche che il padre, durante le ore in cui era fuori casa per lavoro, li lasciava a casa da soli, dalla mattina presto fino alla sera, senza preparare nulla da mangiare e costringendoli ad arrangiarsi come si possono arrangiare due bambini. A un certo punto hanno detto basta. E hanno preparato le loro cose, andandosene di casa e raccontando questa lunga serie di angherie che avrebbero subito fra 2020 e 2022.
A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore Maria Giulia Rizzo, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell'uomo, la cui difesa è affidata all'avvocato Barbara Destro. I due bambini sono costituiti parte civile, tramite il curatore speciale, l'avvocato Anna Osti. La prima udienza del processo chiamato a verificare la tenuta delle accuse che i figli hanno mosso al padre, sarà celebrata il prossimo gennaio, di fronte al Collegio del Tribunale di Rovigo.