Giornata Mondiale della Salute Mentale, le celebrità internazionali che hanno rotto il tabù sui disturbi psichici

Martedì 10 Ottobre 2023 di Caterina Carpanè
Giornata Mondiale della Salute Mentale, le celebrità internazionali che hanno rotto il tabù sui disturbi psichici

Disagio, insicurezza, vergogna: nel 2023 parlare di depressione, disturbo ossessivo-compulsivo o altre malattie della psiche è ancora un tabù. E non importa che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ne soffra 1 persona su 8 nel mondo, la ritrosia nell’affrontare candidamente l’argomento rimane molto forte. C’è tuttavia una strada: la sensibilizzazione pubblica, che passa anche dalla voce di attori, cantanti e altri personaggi famosi che decidono di rivelare la loro esperienza con i disturbi psicologici e psichiatrici. Secondo una ricerca del 2022, pubblicata sulla rivista Epidemiology and Psychiatric Sciences, il racconto dei propri problemi di salute mentale da parte delle celebrità può contribuire a ridurre lo stigma che circonda queste malattie, con un impatto positivo sui fan che ne soffrono. In occasione della Giornata Mondiale della salute mentale, scopriamo quali celebrità internazionali hanno parlato apertamente delle loro difficoltà con la mental health.

Ed Sheeran

Lo scorso marzo il cantante britannico Ed Sheeran ha rivelato su Instagram come il suo ultimo album "Substract" sia nato dopo un periodo di profondo dolore: «All’inizio del 2022, una serie di eventi ha cambiato la mia vita, la mia salute mentale e, infine, il modo in cui vedo la musica e l’arte.

Scrivere canzoni è la mia terapia. Mi aiuta a dare un senso ai miei sentimenti. Ho scritto senza pensare a come le canzoni sarebbero state, ho scritto solo quel che saltava fuori. E in poco più di una settimana ho sostituito il lavoro di un decennio con i miei pensieri più profondi e oscuri. Nel giro di un mese, a mia moglie incinta è stato detto che aveva un tumore, senza cure fino a dopo il parto. Il mio migliore amico Jamal, un fratello per me, è morto improvvisamente e io mi sono ritrovato in tribunale a difendere la mia integrità e la mia carriera di cantautore». Già in passato Sheeran aveva parlato apertamente dei suoi problemi psicologici: ansia, depressione, dipendenza dalla droga, alcol e binge eating, disturbo alimentare che lo portava ad abbuffarsi di cibo spazzatura, ora risolto: «Mi chiamavano Two-dinner Teddy perché ordinavo due pasti. Ma così metti su molto peso e inizi a odiare il tuo aspetto».

Principe Harry

Solo sei anni fa il principe Harry ha parlato pubblicamente delle conseguenze della morte della madre Diana sul suo benessere mentale. «Posso tranquillamente dire che perdere mia mamma a 12 anni e reprimere tutte le mie emozioni per gli ultimi 20 ha avuto degli effetti seri non solo sulla mia vita personale, ma anche sul mio lavoro»,  ha confessato Harry al quotidiano inglese The Telegraph nel 2017, aggiungendo che il suo modo di gestire il malessere era «seppelire la testa sotto la sabbia, rifiutando di pensare alla madre». Una repressione che gli ha provocato anche severi attacchi di panico, come ha rivelato a Forbes: «Ogni volta che ero in una stanza con molte persone, il che mi capitava spesso, grondavo di sudore con il cuore che mi batteva forte. Pensavo: “Tiratemi fuori di qui, tiratemi fuori di qui adesso”». Ci sono voluti quasi vent’anni prima che il secondogenito del re Carlo si affidasse all’aiuto di un professionista, un aiuto così importante che lo ha spinto ha occuparsi personalmente di salute mentale, prima con il fratello William e la cognata Kate con la campagna Heads Together, poi con BetterUp, una start up di life coaching.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Selena Gomez

Un tema, quello della salute mentale, che è diventano protagonista anche di un documentario uscito lo scarso anno intitolato “Selena Gomez: My mind and me”, in cui l’attrice e cantante statunitense racconta i sei anni dal 2016 al 2022, caratterizzati dal trapianto di rene necessario dopo il peggioramento del lupus, dagli attacchi di panico, dalla depressione e dalla diagnosi di disturbo bipolare. La protagonista di “Only murders in the building” aveva già parlato in passato del suo malessere psicologico e nel 2019 era stata insignita del McLean Award for Mental Health Advocacy per il suo impegno nel creare consapevolezza sull’argomento. Ritirando il premio, Selena Gomez aveva affermato: «Sentivo che tutto il dolore e l’ansia mi stavano travolgendo. È stato uno dei momenti più spaventosi della mia vita», per poi proseguire con la decisione di aprirsi al pubblico: «So che ho avuto in dono esperienze, persone e opportunità che hanno reso la mia vita incredibilmente bella, tuttavia a volte ho difficoltà con pensieri e sentimenti. Ma per questo non sono difettosa. Non sono debole. Non valgo meno di altri. Sono umana. Abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo bisogno l’uno dell’altro».

Camila Cabello

La cantante di “Havana” non ha mai celato i suoi problemi di ansia e la battaglia contro il disturbo ossessivo compulsivo. «Il DOC è strano. Tutti hanno modi diversi di gestire lo stress, - ha spiegato l’artista americana all’edizione inglese di Cosmopolitan nel giugno del 2018 – Io inizio ad avere lo stesso pensiero in continuazione, e non importa quante volte giungo alla soluzione, credo che qualcosa di brutto stia per accadere, se non continuo a pensarci».  Un disturbo che Camila Cabello ha iniziato a gestire quando ha capito che non doveva vergognarsi di chiedere aiuto: «Dentro di me c’era qualcosa che mi faceva male e non avevo le capacità per guarirlo o gestirlo. Per farlo, dovevo parlarne,- ha scritto la cantante in un articolo pubblicato dal Wall Street Journal nel 2020. - Non volevo parlarne per la stessa ragione per cui molte persone non vogliono raccontare di essere in guerra con la propria mente o il proprio corpo: ero imbarazzata e mi vergognavo. C’era una vocina in me che mi diceva che ero un’ingrata, perché avevo tante cose belle nella mia vita».

Dwayne Johnson

L’attore Dwayne Johnson, conosciuto anche come The Rock, ha sofferto di depressione, come lui stesso ha confessato in numerose interviste. La scorsa primavera ha partecipato al podcast The Pivot e ha raccontato di come il malessere psicologico lo abbia accompagnato in diversi momenti della sua vita: in occasione dell’infortunio che gli è costato la carriera nel football, durante il divorzio dalla moglie Dany Garcia nel 2008 e ancora nel 2017, tre episodi che ha gestito in modo differente. Ha scritto The Rock su Instagram: «Nel corso degli anni ho lavorato duramente per ottenere gli strumenti emotivi superare qualsiasi dolore mentale che potesse mettermi alla prova. Ma anni fa non sapevo cosa fosse la lotta per la salute mentale. Come uomini, non ne parlavamo. (...) Se state attraversando un momento difficile di benessere mentale, la cosa più importante da fare è parlarne con qualcuno. Non può risolversi se tenete tutto quel dolore dentro di voi. Avere il coraggio di parlarne con qualcuno è il vostro superpotere. (...) Non importa come vi sentiate, non siete mai soli».

Amanda Seyfried

Nel 2016 l’attrice Amanda Seyfried ha confessato alla rivista Allure di assumere degli antidepressivi e di convivere con il disturbo ossessivo-compulsivo sin da quando era un’adolescente: «Soffrivo di una brutta ipocondria generata dal mio DOC e credevo di avere un tumore al cervello. Ho fatto una risonanza magnetica e il neurologo mi ha indirizzato da uno psichiatra». La protagonista di "Mamma Mia!" ha sottolineato l’importanza di trattare il disturbo mentale come ogni altra malattia: «Deve essere preso seriamente. La malattia mentale non si vede: non è una massa, non è una cista. Ma esiste».

Lewis Capaldi

Lo scorso giugno il cantautore scozzese Lewis Capaldi aveva annunciato tramite social la necessità di dover annullare i concerti precedenti al festival di Glastonbury per prendersi cura della sua salute mentale. L’artista soffre di sindrome di Tourette, che gli causa tic involontari, ma anche di disturbi d’ansia e sindrome dell’impostore, come già raccontato nel documentario Netflix “How I’m feeling Now” in cui descrive la sua vita fatta di terapia, medicinali, sport e dieta, necessari per gestire al meglio la sua condizione.  Il 24 giugno, proprio sul palco di Glastonbury, Capaldi si è visto in grande difficoltà nel gestire l’esibizione con il pubblico che ha intonato la canzone “Someone you loved” al posto suo, dando origine a un momento di grandissima emozione che ha fatto il giro del mondo. Lewis si è poi affidato a Instagram per annunciare un nuovo stop del tour: «Mi prenderò una pausa dal tour, per il prossimo futuro. La verità è che sto ancora imparando ad adattarmi all’impatto di Tourette. Sabato è divenuto chiaro che devo dedicare molto più tempo alla mia salute mentale e fisica, così posso continuare a fare ciò che amo per molto tempo. Tornerò appena posso».

Emma Stone

L’ansia ha segnato la vita di Emma Stone, premio Oscar per "La La Land", sin da quando era bambina.  Anche nella forma degli attacchi di panico: «Il mio cervello passava subito allo scenario peggiore. Quando avevo più o meno 7 anni, ero convinta che la casa stesse bruciando. Lo sentivo», ha confessato l’attrice a RollingStone nel 2016, aggiungendo: «Provavo una stretta al petto, mi sembrava di non poter rispondere, come se il mondo stesse per finire. La mia ansia era costante. A un certo punto non potevo più andare a casa di amici, faticavo a uscire per andare a scuola». Ad aiutarla, i genitori che le avevano proposto un percorso di terapia. «Ho scritto un libro intitolato “Sono più grande della mia ansia”, libro che ho ancora. Ho disegnato sulla mia spalla un mostriciattolo verde che mi parla e mi racconta cose non vere. Ogni volta che lo ascolto, cresce. Se lo ascolto tanto, mi schiaccia. Ma se volto il capo e continuo con ciò che sto facendo – ovvero lo lascio parlare ma non gli do bada – allora si rimpicciolisce e sparisce», ha raccontato ancora Emma, la cui passione per la recitazione è stata un’alleata della sua salute mentale: «Facevo sketch comedy e improvvisazione. Per improvvisare devi essere presente: l’antitesi dell’ansia».

Catherine Zeta-Jones

Nella primavera del 2011 l’attrice Catherine Zeta-Jones rivelò di essere stata ricoverata in una clinica del Connecticut dopo la diagnosi di disturbo bipolare di tipo 2, che le provocava episodi ipomaniacali. «Questo è un disturbo che interessa milioni di persone e io sono una di loro», spiegò alla rivista People, aggiungendo: «Se il mio annuncio ha incoraggiato una persona a chiedere aiuto, allora ne è valsa la pena. Non c’è bisogno di soffrire in silenzio e non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto».  Un invito che l’attrice premio Oscar ha rimarcato l’anno successivo a InStyle: «Non sono il tipo di persona che ama sbandierare i propri problemi personali, ma con l’annuncio pubblico del mio disturbo bipolare, spero che le altre persone che ne soffrono capiscano che si può tenere sotto controllo».

Ultimo aggiornamento: 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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