Caos rifiuti, allarme del Governo: serve nuovo termovalorizzatore

Giovedì 4 Agosto 2016 di Mauro Evangelisti
Caos rifiuti, allarme del Governo: serve nuovo termovalorizzatore


ROMA La Capitale annaspa, i rifiuti restano per strada, a settembre aumenterà la spazzatura non raccolta. Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, attacca il Comune ma anche la Regione perché mancano gli impianti, a partire dai termovalorizzatori. Il ministro: «La situazione odierna, come è noto ormai a tutti gli italiani e anche purtroppo all'estero, è caratterizzata da una grave difficoltà in tutti i quartieri della città, con condizioni limite, indegne». Servono gli impianti, dice Galletti, e soprattutto, come scritto nel decreto Sblocca Italia, nel Lazio è necessario un nuovo termovalorizzatore da 210mila tonnellate all'anno, altrimenti Roma sarà sempre dipendente da impianti di altre regioni e dunque a rischio.

DISPUTA
Galletti: «Esistono gli strumenti legislativi, chiedo al sindaco Raggi e al presidente Zingaretti di usarli e di non farsi condizionare dalla contrapposizione ideologica, che equivarrebbe a rassegnarsi a un'emergenza continua. Non c'è una programmazione, non c'è un piano né per l'emergenza né per una soluzione definitiva del problema. Rinnovo l'invito al sindaco Raggi a venire al mio ministero a presentare le proprie soluzioni e a confrontarle con noi. Rinnovo la disponibilità a fornire il supporto tecnico ma è una disponibilità per l'immediato, che il sindaco Raggi non potrà pretendere dal ministero quando sarà troppo tardi. Se c'è sindrome da autosufficienza, ne prenderò atto». E qui si apre uno scontro con la giunta M5S del Campidoglio, visto che Virginia Raggi e l'assessore all'Ambiente, Paola Muraro, hanno sempre detto no all'ipotesi di un nuovo inceneritore. Paradossalmente il miglior alleato della Raggi è del Pd: il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti (combinazione, i due avranno il loro primo incontro ufficiale oggi pomeriggio, alle 15, nel palazzo della Regione, accompagnati dai rispettivi vice). Proprio Zingaretti e il suo assessore ai Rifiuti, Mauro Buschini, il 22 aprile 2016 hanno varato la delibera di giunta 199, quella sul fabbisogno del Lazio, in cui si dichiara che i termovalorizzatori esistenti sono sufficienti. Più correttamente: nel 2019 o nel 2020, con l'aumento della differenziata, nel Lazio sarà raggiunto il punto di pareggio. Ad oggi, però, una parte consistente del combustibile da rifiuti prodotta negli impianti di trattamento di Roma (quelli che vanno in tilt e causano il caos per strada) finisce nei termovalorizzatori del nord Italia, ma anche in Portogallo, Spagna e Bulgaria. In autunno vi sarà una ispezione dell'Unione europea e Roma dovrà dimostrare di essere autosufficiente sul fronte della gestione dei rifiuti, tesi non proprio semplice da sostenere. Non solo: Roma paga il peccato originale di non avere una discarica di servizio, la Regione ha chiesto al Campidoglio di indicarne una entro il 30 settembre. Intanto, martedì una lettera del Ministero dell'Ambiente è stata consegnata alla Regione Lazio: si chiede nel dettaglio di illustrare la situazione degli impianti di trattamento, per capire cosa stia causando l'emergenza.

ULTIMATUM
Ma torniamo alle dichiarazioni di Galletti, in risposta a una interrogazione dell'onorevole Paola Binetti. Il problema è a monte e si protrae da tempo: «E' il deficit infrastrutturale di Roma e del Lazio nel ciclo dei rifiuti». «Ed è evidente che il conferimento in discarica non possa essere più la soluzione. Così come non può rappresentare una risposta di sistema far viaggiare all'estero i rifiuti capitolini: perché ciò non contribuisce a garantire l'autosufficienza ed espone la Regione all'infrazione comunitaria».
 

Ultimo aggiornamento: 09:07