Violenza di gruppo, 24 anni di carcere

Mercoledì 13 Ottobre 2021
Violenza di gruppo, 24 anni di carcere
IL PROCESSO
QUARTO D'ALTINO Otto anni di reclusione ciascuno per una violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza che all'epoca dei fatti aveva da poco compiuto 19 anni. La sezione penale del Tribunale di Venezia ha condannato ieri pomeriggio tre giovani originari del Senegal, di età compresa tra 24 e 29 anni, ritenuti responsabili di un episodio accaduto nel luglio del 2016 a Quarto d'Altino. I tre imputati - Serigne Mouhamed Mbacke Diop, Fallou Mbacke Fall e Abdoulaye Diouf - dovranno anche risarcire i danni provocati alla giovane, da quantificarsi nel corso di un'apposita causa civile. Nel frattempo saranno tenuti a versarle una provvisionale di 20 mila euro. I giudici non hanno creduto alla versione della difesa, rappresentata dall'avvocato Francesco Schioppa, il quale ha cercato di dimostrare che la ragazza era consenziente e, dunque, che non è stato commesso alcun reato.
NOTTE DI SESSO
La vicenda approdata in aula è piuttosto intricata ed è stata ricostruita anche grazie alla testimonianza di un suo amico ghanese della vittima, che si trovava con la ragazza, e che per primo si recò dalla polizia, il giorno seguente, a sporgere denuncia. I due si erano conosciuti qualche giorno prima, chattando in Rete, e quella sera decisero di uscire assieme. Dopo aver girato un po', il ragazzo le propose di andare nell'appartamento del suo amico Fall, a Quarto d'Altino, dove trovarono altri quattro connazionali del padrone di casa. La serata trascorse tra chiacchiere e qualche birra. Poi Fall decise di andare a dormire e, poco più tardi, la diciannovenne e l'amico ghanese lo seguirono in camera e iniziarono a fare sesso. Concluso il rapporto, il padrone di casa, che si trovava nello stesso letto, ci provò con la ragazza, fermandosi dopo aver ricevuto il suo rifiuto. A questo punto entrarono in camera Diop e Diouf, i quali rivolsero a loro volta approcci sessuali alla diciannovenne, per poi ripiegare dopo il suo diniego. La ragazza, ascoltata dagli inquirenti, ha confermato di essersi successivamente appartata in bagno con uno dei due per fare sesso, spiegando di averlo fatto perché si sentiva minacciata.
IL RACCONTO
L'amico ghanese decise di sporgere denuncia il giorno seguente, consigliato in tal senso da un amico per evitare di poter essere coinvolto in una possibile inchiesta. A quel punto la ragazza ha raccontato tutto alla polizia e le sue dichiarazioni sono state poi raccolte nel corso di un incidente probatorio e hanno acquisito valore di prova, utilizzabile anche al processo. Nei giorni successivi la Procura dispose anche una serie di intercettazioni per raccogliere elementi utili a ricostruire l'accaduto. Nella requisitoria conclusiva la pm Alessia Tavarnesi ha chiesto la condanna di tutti a 8 anni ciascuno. La difesa ha già annunciato che presenterà appello.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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