Uno, nessuno, centomila: Pirandello nell'enigma d'oggi

Venerdì 15 Marzo 2019
TEATRO
In una lettera autobiografica, Luigi Pirandello scrisse di Uno nessuno centomila definendo il lavoro «il più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita». E da quella storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita a partire da un dettaglio minimo, insignificante, muove l'adattamento teatrale curato da Alessandra Pizzi che vede in scena, come unico protagonista, Enrico Lo Verso. L'interprete - che con questo spettacolo è tornato al teatro nel 2016 dopo 10 anni di assenza - dà corpo e voce a un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l'uomo senza tempo, e pure agli altri personaggi del romanzo pirandelliano in una sorta di seduta psicoterapeutica capace di affondare le mani nella mente umana, prendendo il rischio di aprire scenari inaspettati. I dubbi di un'esistenza si dipanano attorno ad un particolare fisico. E allora le cento maschere della quotidianità lasciano il posto alla ricerca di un sé autentico, profondo. L'ironia della scrittura del drammaturgo girgentino rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci. La vita si squaderna e, come in un gioco di scatole cinesi, il protagonista prova ad abbandonare i centomila per cercare l'uno. Questo però a volte può significare fare i conti con il nessuno, eppure è un prezzo che forse conviene pagare pur di assaporare la vita.
LA REGIA
«Avrei voluto che Pirandello fosse vivo dice Alessandra Pizzi, che cura anche la regia - per mostrargli la grandezza della sua parola, la contemporaneità di un messaggio, più attuale oggi a 100 anni dalla sua formulazione, il bisogno impellente, necessario, autentico del pubblico di approvvigionarsi della conoscenza di sé, di leggere per provare a decodificare quei segni della quotidianità come codici di accesso ai meandri delle proprie emozioni». In forma di monologo, il testo è affidato alla presenza scenica di Lo Verso, che nella scorsa stagione ha vinto il Premio Franco Enriquez per la migliore interpretazione. «Mi chiedo ogni sera se Pirandello fosse veramente consapevole delle conseguenze che la portata della forza tumultuosa di quella giustapposizione di pensieri, della ricerca smaniosa di risposte, avrebbero potuto produrre sul pubblico aggiunge Pizzi - O se, come spesso accade, il risultato abbia per davvero superato le intenzioni».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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