Un progetto per risanare la laguna media di Mestre

Domenica 23 Settembre 2018
AMBIENTE
MESTRE Dragaggio, riuso di sedimenti, protezione delle rive, uso di dissuasori di velocità per limitare il moto ondoso e trapianti di fanerogame e canneti per biostabilizzare il territorio. Servono 6 milioni di euro per avviare tutte le azioni necessarie a ripristinare le condizioni idro-bio morfologiche della laguna media, quella parte di laguna di Venezia su cui si affacciano San Giuliano e Campalto, compresa tra il ponte della Libertà e l'aeroporto di Tessera.
PERDITA DI FONDALE
Uno specchio d'acqua che negli ultimi 15 anni ha perso 25 centimetri di fondale e che, a condizioni invariate, rischia di trasformarsi in una grande secca. Il Progetto Live Europeo di rigenerazione dei fondali della laguna media, che punta sulla vivificazione mareale e la riduzione della torbidezza dell'acqua, è stato presentato ieri pomeriggio nella sede della Canottieri Mestre in Punta San Giuliano. L'obiettivo del progetto, elaborato da un gruppo di tecnici guidati dall'ingegnere idraulico Giovanni Cecconi, è quello di ridurre l'interramento provocato dai sedimenti provenienti in gran parte dall'Osellino e dal canale di Tessera. Lo studio dei problemi che affliggono la laguna media e le soluzioni adottate per risolverli, che ha coinvolto anche il Comune di Venezia, le Università di Padova e di Venezia ed il Provveditorato alle Opere Pubbliche, è stato inserito in un documento tecnico ora al vaglio della Commissione Europea che entro il 15 ottobre deciderà se finanziare il progetto con fondi comunitari. Fin qui l'unico intervento portato a termine a tutela della laguna media è stata la riapertura di 8 archi del ponte ferroviario (3 dalle Ferrovie dello Stato, 5 dal Provveditorato) ostruiti dalla presenza di numerose colonie di ostriche.
IL BRAGOZZO
Al termine della presentazione del progetto Live Europeo, ai soci della Canottieri Mestre sono state illustrate le diverse fasi che hanno portato alla realizzazione di Altino, un magnifico bragozzo a vela e remi di prima generazione, realizzato dal Maestro d'ascia Carlo Zanetti e dagli armatori Alessandro e Vanni Vercio, che si sono ispirati ad un bragozzo a vela inclinato, descritto dettagliatamente in un libro di Gilberto Penzo, in grado di navigare sopra secca anche con un motore elettrico. Sulla Altino, ormeggiata in Punta San Giuliano, nel tardo pomeriggio si è tenuto un concerto del Maria Magdalena Ensamble, quintetto guidato dalla violinista veneziana Cecilia Zanotto, composto da 2 violini barocchi, una viola da gamba, una tiorba ed un violone, che ha eseguito melodie italiane e francesi del 600.
Paolo Guidone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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