Un concerto con il sapore della grande rinascita

Lunedì 6 Luglio 2020
Il Teatro La Fenice è risorto un'altra volta. La ripartenza è avvenuta ieri sera in uno spazio rinnovato e una capienza di pubblico ridotta in pratica a un terzo, ma in piena sicurezza, salvaguardando la salute di tutti. Una lunga struttura di legno, alta circa sette metri, occupa il palcoscenico, trasformandolo nella nuova platea del teatro. In quella tradizionale c'è invece l'orchestra, o meglio, per il concerto inaugurale di questa nuova stagione post-pandemia, gli ottoni, le percussioni e gli artisti del Coro, accuratamente preparati e puntualmente diretti da Claudio Marino Moretti (nella foto). Dopo il commosso saluto del sovrintendente Fortunato Ortombina, ad apertura di programma è stata proposta la Fanfare for the Common Man di Aaron Copland. È un brano scritto durante la seconda guerra mondiale, nel 1942, nel quale l'autore, con una melodia solenne e mesta, omaggia l'uomo comune, quasi un milite ignoto davanti al quale tutti ci inchiniamo. Questa volta, naturalmente, si celebrava tutto il personale sanitario, rappresentato in sala da una delegazione, che durante l'emergenza del Covid-19 ha combattuto, anche con il sacrificio della vita, per cercare di salvare migliaia di ammalati.
Alla fanfara di Copland, è seguito un variegato programma: la Toccata dell'Orfeo e Domine ad adiuvandum dal Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi; i Canoni Settimi toni e Duodecimi toni, la Sonata Pian e Forte, le Canzoni 27 e 28, La spiritata e l'Angelus Domini di Giovanni Gabrieli; infine il mottetto per coro a cappella Jesu meine Freude di Bach. I pezzi sono stati eseguiti in versione originale e negli arrangiamenti per ottoni e percussioni di Fabio Codeluppi. Sono stati caldamente applauditi Piergiuseppe Doldi, Guido Guidarelli, Eleonora Zanella e Fabio Codeluppi alle trombe; Andrea Corsini e Vincenzo Musone ai corni; Giuseppe Mendola, Domenico Zicari, Federico Garato e Claudio Magnanini ai tromboni; Alberto Azzolini alla tuba; Dimitri Fiorin, Barbara Tomasin, Paolo Bertoldo Claudio Cavallini, Diego Desole alle percussioni; Roberto Brandolisio all'organo. Prima del concerto in sala, il pubblico è stato accolto in musica in campo San Fantin, a significare che questa riapertura è dedicata alla città e agli abbonati che hanno sempre sostenuto il teatro.
Mario Merigo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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