Tra scritti inediti e foto un leader irriducibile

Martedì 17 Aprile 2018
Tra scritti inediti e foto un leader irriducibile
LA STORIA
«Nella fronte corrugata a serietà, negli occhi fermi pensosi, nelle labbra atteggiate a tagliente ironia avvertii un vero stile di oppositore.(...). Ci vuole un'intelligenza fredda e calcolatrice per scoprire l'avversario vero in Matteotti, l'oppositore più intelligente e più irriducibile. (...) Non era dotato delle qualità decorative, che quasi sempre si trovano in un capo, ma ne possedeva l'energia, l'inflessibilità, il fascino personale». È forse il ritratto più sincero, quello che fa emergere il personaggio da una immagine apologetica. Le parole sono quelle di Piero Gobetti, politico e pensatore liberale, che, insieme a Carlo Rosselli, incontrò Giacomo Matteotti, deputato socialista di Fratta Polesine, nel marzo del 1924.
Destino crudele per tutti e tre i protagonisti. Tutti ebbero la stessa fine: assassinati dai fascisti. Matteotti aggredito, malmenato, rapito e trucidato nel giugno di quello stesso anno; Gobetti nel febbraio del 1926 e Rosselli ucciso dagli agenti segreti dell'Ovra fascista a Parigi dove aveva cercato riparo nel 1937, assassinato insieme al fratello Nello.
UN SIMBOLO
Ed è certamente simbolico che, in un'Italia difficile, con un'atmosfera politica incandescente, oggi nella Sala degli Arazzi dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, si ricordi la figura di un politico tutto d'un pezzo come Giacomo Matteotti, un figlio del Polesine e leader socialista degli anni Venti. Ne parleranno Giovanni Boniolo, presidente dell'Accademia dei Concordi; Giuseppe Tasso, sindaco di Fratta Polesine e Gianpaolo Romanato, presidente del Comitato scientifico della Casa Museo Matteotti. L'occasione è offerta dalla presentazione del nuovo sito web, una banca dati ricca di migliaia di documenti, testimonianze, immagini, scritti politici e foto, anche di ambiente familiare e panorami polesani, che in qualche modo rendono ancora più nitida la figura dell'allora esponente socialista. Un lavoro costruito con attenzione da due esperti informatici Mario Andriotto e Maria Vincenza Mastronardi sotto la direzione di un comitato scientifico che ha visto insieme storici, esperti e istituzioni locali e con la collaborazione del Dipartimento di Storia dell'università di Padova.
RITRATTO A TUTTO TONDO
Quello che emerge non è solo un ritratto completo dell'uomo politico, ma anche della moglie Velia Titta, dell'ambiente familiare e ovviamente delle sue relazioni con la società di allora. «Abbiamo allestito questo sito - sottolinea Romanato - cercando di essere il più esaustivi possibile. Da un lato abbiamo voluto documentare la vita e l'attività di Matteotti dagli inizi della sua carriera fino alla tragica morte, ma dall'altro offriamo una maggiore fruibilità dei suoi scritti politici. Ma non è tutto. Per rendere ancor più efficace la nostra ricerca abbiamo allargato il campo inserendo i lavori in campo giuridico e i discorsi parlamentari. A tutto ciò abbiamo aggiunto una interessantissima voce dedicata alla moglie Velia riuscendo a digitalizzare due testi introvabili: una raccolta di versi (Primi canti, 1906) e un romanzo (L'Idolatra, 1920) che la donna scrisse con lo pseudonimo di Andrea Rota».
MATTEOTTI E I GIORNALI
Un'altra parte molto importante del nuovo sito internet riguarda anche la documentazione giornalistica d'archivio. Qui sarà possibile non solo scaricare, ma leggere le prime pagine dei principali giornali italiani dell'epoca e scorgere le citazioni e le notizie su Matteotti fino al suo tragico destino raccontato attraverso le foto, i disegni e gli articoli tratti dal Gazzettino e da altri quotidiani del tempo. «Emerge un uomo coraggioso - racconta ancora Romanato - che riuscì a capire il fascismo prima di molti altri, grazie anche alla sua esperienza nelle terre polesane dove spadroneggiavano le squadracce. Proprio l'integrità politica del suo messaggio lo pongono come persona di riferimento ideale. Un uomo che ha anteposto gli ideali agli interessi. Tutto ciò non può che far onore al Polesine, spesso e volentieri terra al margine ma che ha saputo dare, invece, una figura politica estremamente luminosa».
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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