Teatro a Stramare Artuso insegna a tagliare il fieno

Giovedì 17 Giugno 2021
Teatro a Stramare Artuso insegna a tagliare il fieno
LA RASSEGNA
L'invito è singolare: in attesa della serata inaugurale del festival con Marco Paolini, il 26 giugno, Mirko Artuso invita il pubblico a... tagliare il fieno. O meglio, a «riscoprire un'arte antica come quella dello sfalcio». E per avviare La giusta distanza, seconda edizione del suo coraggioso festival estivo tra le colline di Segusino, l'attore-regista e direttore del Teatro del Pane invita il pubblico «a far fieno, a segar l'erba, a girarla e farla seccare con l'aiuto degli anziani del paese che saranno felici di illustrare e tramandare le loro conoscenze soprattutto ai più giovani». Appuntamento per il weekend (domani, venerdì e lunedì 21: prenotazioni@teatrodelpane.it) per questa iniziativa fuori dal comune che anticipa lo spettacolo di Paolini del 26 (ore 19 a Stramare), Fén appunto, tutto giocato sull'arte del tagliare il fieno. Saranno racconti, storie e pensieri «dedicati a uomini di scienza e uomini di fatica, al lavoro manuale al tempo del digitale - spiega l'artista- Storie messe in fila per formare un sillabario». Al pubblico si chiede di contribuire alla costruzione delle mede, portando un mazzetto di fieno legato con un nastro colorato.
IL PROGETTO
«Abbiamo immaginato questo festival a partire dal luogo, pensando prima di tutto al dialogo possibile tra il contesto e i contenuti - spiega Artuso che per il secondo anno consecutivo, fino al 18 luglio 2021 porterà nel borgo di Segusino, in provincia di Treviso, e nelle sue frazioni di Stramare e Milies, un ampio percorso di incontri, spettacoli, concerti e laboratori tutti alla ricerca del genius loci. I paesi si trasformeranno, quindi, in un anfiteatro naturale che ospiterà anche degustazioni e visite guidate: «Proveremo ad accorciare le distanze con una selezione di artisti che nel tempo hanno dimostrato una particolare sensibilità verso il territorio, per riflettere e divertirci in questo tempo sospeso».
Ecco allora, sul titolo La giusta distanza ispirato al film di Mazzacurati, con cui Artuso ha lavorato in molte occasioni, un programma di ospiti che includono lo scrittore Fulvio Ervas e il regista Antonio Padovan (27 giugno, con proiezione del film Il grande passo), la narratrice Giuliana Musso (3 luglio) col suo lavoro L'uomo seme nato proprio per il festival; e poi il circo acrobatico dei Black Blues Brothers (4 luglio), lo spettacolo Come alberi (11 luglio) con Deniele Zovi, Sergio Marchesini, Francesco Ganassin e lo stesso Artuso; quindi Cèa Venessia di Stefano Rota e Stivalaccio Teatro (16 luglio), la musica d'autore di Erica Bochiero (il 17). Gran finale, domenica 18, che vede in scena a Malga Molvine/Binot (alle 14.30) la Banda Osiris con Ottavo Richter in La mia mucca ascolta il rock, «musica per salita e discesa» come assicurano i protagonisti. E subito dopo, alle 16.40 Alberto Rizzi in Io, Dante e la Vacca, ossia «Nessun essere vivente è indifferente alla bellezza. Nemmeno la vacca Beatrice che quando le si recita Dante fa il latte più buono».
INCONTRI & DINTORNI
La rassegna propone anche incontri: si parlerà di natura e ambiente con lo scrittore Giannandrea Mencini e il suo libro Pascoli di carta / Le mani sulla montagna (3 luglio); di Paesaggio di un fiume (in collaborazione con la Fondazione Benetton) insieme a Luigi Latini, Simonetta Zanon e Thilo Folkerts (11 luglio); e di cultura e creatività in azienda con Fabrizio Panozzo (17 luglio). In programma anche una speciale giornata dedicata alla poesia che, venerdì 2 luglio, ospiterà Luciano Cecchinel, Miro Graziotin, Sandro Buzzatti, il Coro Code di Bosco, l'attrice-cantante veneziana Maria Roveran con il musicista Joe Schievano e la compagnia Anagoor con il Magnificat di Alda Merini interpretato da Paola Dallan, cui si aggiunge il workshop a cura dell'associazione Tadàn. Prima e durante il Festival per il progetto di cinema comunitario un gruppo di ragazzi, adulti e anziani guidati dal regista Alessandro Rossetto e Raffaella Rivi realizzeranno il docufilm Cinema fatto a mano. Ogni appuntamento sarà anche accompagnato dalla cena preparata da Maurizio Baratto, chef del Teatro del Pane, con la collaborazione delle osterie e dei produttori locali.
Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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