Stupro di Jesolo, Gueye resta in carcere

Domenica 16 Settembre 2018
Stupro di Jesolo, Gueye resta in carcere
IL RIESAME
Resta in carcere Mohamed Momo Gueye, detto Mario il venticinquenne di nazionalità senegalese in carcere dalla fine di agosto con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazza di appena 15 anni, conosciuta poco prima in discoteca, a Jesolo, assieme alla quale si era poi recato in spiaggia.
Lo ha stabilito il Tribunale del riesame di Venezia, respingendo il ricorso presentato dal difensore del giovane, l'avvocato Jacopo Stefani, il quale aveva chiesto la remissione in libertà del suo assistito o, in subordine, la concessione degli arresti domiciliari. Le motivazioni del provvedimento saranno depositate nelle prossime settimane.
Nel frattempo proseguono le indagini da parte delle forze dell'ordine, coordinate dal pm Massimo Michelozzi, per raccogliere tutti gli elementi di prova necessari per il processo. Nell'interrogatorio di convalida dell'arresto, il venticinquenne si è difeso negando la violenza sessuale e sostenendo che la ragazza era consenziente e che gli aveva assicurato di essere maggiorenne.
La versione fornita dalla ragazza, però, è ben diversa e, secondo il pm Michelozzi, vi sono gravi indizi a carico dell'indagato, tra cui il referto del pronto soccorso che conferma il rapporto sessuale e riferisce di una lesione subìta dalla ragazzina a un braccio. Gli investigatori hanno raccolto la testimonianza di chi ha visto tornare la quindicenne dalla spiaggia, alle 5 del mattino, sconvolta e in lacrime. La ragazza ha riferito alla polizia di essere stata attirata con una scusa da quell'uomo appena conosciuto nel locale, e di essere stata poi costretta con le minacce a seguirlo in spiaggia, dove è stata violentata.
Ora spetterà al processo accertare la responsabilità del venticinquenne, già conosciuto dalle forze dell'ordine per reati, tra cui il furto di uno zainetto commesso al Lido di Venezia a Ferragosto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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