«Serve certezza della pena»

Lunedì 16 Gennaio 2017
«Serve certezza della pena»
«Combattiamo una guerra con armi spuntate».
Il sindaco Brugnaro toprna su uno dei temi sui quali ha bttuto di più, nel corso di questo anno e mezzo dell'amministrazione: quello della lottta a vandali e imbrattatori. L'occasione, del resto, non gli manca: il ponte di Rialto pesantemente sporcato a restauro (costato 5 milioni) praticamente concluso.
«Il problema non è solo identificare chi commette simili atti vandalici, ma punire gli autori come meritano ha detto il primo cittadino, a margine della cerimonia del Veneziano dell'anno ieri alla Fenice - È come per altri reati, dove i balordi sono già in circolazione il giorno dopo avere commesso qualcosa. Ripeto quanto ho detto all'ex presidente del Consiglio, Renzi: senza una rigorosa applicazione delle norme, certezza della pena e anche più poteri ai sindaci, la vigilanza del territorio e il controllo dell'ordine pubblico a livello comunale sono battaglie condotte con armi spuntate». Quanto alle telecamere sul ponte di Rialto, Brugnaro ha aggiunto che «qualcosa mi sembra ci sia: verificherò. Tuttavia, ribadisco che identificare una persona è solo il primo passo. Dopo occorre sanzionarla come merita, e per i reati più gravi tenerla dentro. Per questo come per altri casi occorre che i veneziani facciano fronte comune, al fine di ottenere risposte adeguate da chi di dovere. Io, con i limitati poteri di cui dispongo ora, credo di stare facendo il possibile. Tanto più che sempre a livello locale, il nuovo prefetto mi ha fatto un'ottima impressione, e i rapporti con la Procura della Repubblica sono eccellenti. Mentre le mie sollecitazioni alle forze dell'ordine per un maggiore controllo del territorio si sono fatte pressoché quotidiane».
Di ben altro tenore l'emozione suscitata a Brugnaro dalla cerimonia del Veneziano dell'anno. «Pino Donaggio? Un artista di lungo corso che onora l'Italia. Io sono nato nel 1961. E lui, in quello stesso anno, debuttò al festival di Sanremo», ha ricordato il sindaco, che han elogiato l'associazione Settemari «per il suo lavoro in costante collegamento con il territorio», e subito dopo il compositore e quanti l'hanno preceduto, «perché simboli di quella larga parte di città che si dà da fare anziché criticare per partito preso». «Sarebbe bello capire come trainare lo sviluppo economico nazionale con persone civilmente impegnate come loro», ha concluso il sindaco.
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