SAN DONÁ
Quando se n'è accorto quasi non voleva crederci: com'è

Domenica 25 Ottobre 2020
SAN DONÁ Quando se n'è accorto quasi non voleva crederci: com'è

SAN DONÁ
Quando se n'è accorto quasi non voleva crederci: com'è possibile che la banca di cui si fidava ciecamente e alla quale aveva affidato le sue risorse economiche, si stava comportando in quel modo? Alla fine, la somma delle commissioni di disponibilità creditizia ammontava a qualcosa come 70mila euro, un vero e proprio salasso accumulato in quattro anni.

Soldi che gli sono stati restituiti dall'istituto di credito, grazie alle disposizioni dell'Arbitro Bancario e Finanziario, cui si era rivolto con l'avvocato sandonatese Luca Pavanetto.


Protagonista il titolare di una azienda agricola del territorio. «Specialmente quando si gestisce una realtà imprenditoriale spiega il legale è prassi comune la concessione da parte delle banche di linee di credito per far fronte alle esigenze aziendali. Ma come possono tutelarsi i correntisti dal rischio di vedersi imposte condizioni particolarmente gravose se non addirittura scorrette? Visto il momento di particolare complessità e incertezza che stiamo vivendo, la possibilità di tutelare le posizioni delle imprese è una questione molto importante». Ed è stato il caso del correntista di un istituto di credito che, nutrendo i dubbi sulla correttezza dell'operato della banca stessa, si è così rivolto allo studio legale. «Dall'analisi della documentazione fornita riferisce ancora Pavanetto è emerso chiaramente l'illegittimo addebito da parte della banca di commissioni di disponibilità creditizia nei due conti di correnti di cui era titolare il cliente, sui quali erano appoggiate delle aperture di credito della propria azienda. Condizioni che venivano scoperte con sorpresa dal cliente in quanto non erano mai state discusse né erano state comunicate al correntista in violazione degli obblighi imposti dal Testo Unico Bancario». L'avvocato Pavanetto si è così rivolto all'Arbitro Bancario e Finanziario, organo indipendente e imparziale preposto alla risoluzione delle controversie che sorgono tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, chiedendo che venisse disposta l'integrale restituzione delle somme illegittimamente addebitate. Nei giorni scorsi l'Abf ha accolto le osservazioni presentate, dichiarando illegittimo l'operato della banca e disponendo, di conseguenza, la restituzione degli oltre 70mila euro addebitati a titolo di commissioni disponibilità creditizia. «Un importante risultato conclude Pavanetto : è l'ennesimo monito per gli istituti di credito che, ancora oggi, continuano ad addebitare agli ignari ed incolpevoli correntisti, commissioni e spese senza il rispetto della stringente normativa di settore».
Fabrizio Cibin
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Ultimo aggiornamento: 11:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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