Renga in Arena: «Non vedo l'ora di essere su quel palco»

Domenica 26 Maggio 2019
L'INTERVISTA
«Non vedo l'ora di salire su quel palco». Il grande momento è praticamente arrivato e Francesco Renga fatica a trattenere l'emozione. Domani sera all'Arena di Verona andrà in scena il primo dei due eventi speciali pensati per presentare in anteprima dal vivo L'altra metà, il suo nuovo album di inediti: insieme all'appuntamento del 13 giugno al Teatro Antico di Taormina, un assaggio del tour nei teatri al via in autunno (tra le tappe, anche quella fissata al Teatro Rossetti di Trieste il 7 dicembre). Accompagnato dai musicisti Fulvio Arnoldi (chitarra acustica e tastiere), Vincenzo Messina (pianoforte e tastiere), Stefano Brandoni (chitarre), Heggy Vezzano (chitarre), Phil Mer (batteria) e Gabriele Cannarozzo (basso), il cantautore nato a Udine 50 anni fa ma cresciuto a Brescia racconterà «l'altra metà della mia vita, della mia storia, della mia musica... una sorta di ripartenza con una consapevolezza rinnovata. Completamente nuova anche nelle sue forme». Ormai ci siamo.
Emozionato?
«Salire sul palco dell'Arena di Verona è sempre un'emozione fortissima. Sei circondato dalla bellezza e non puoi fare altro che rispettarla. Ogni volta sono attraversato da una marea di sensazioni e per affrontarle faccio innanzitutto affidamento sulla mia band, che è come una famiglia, e poi sulla mia gente: è magnifico invitare degli amici a una festa e organizzarla in un posto così meraviglioso. Proprio come non vedevo l'ora che uscisse il nuovo album, non vedo l'ora di salire su quel palco e cantare».
Cosa farà ascoltare al pubblico?
«La scaletta è molto affascinante. Circa cinque o sei anni fa mi sono reso conto che era in atto una specie di rivoluzione musicale frutto dell'innovazione molto interessante portata avanti dalle nuove generazioni. Ho avvertito l'esigenza di un cambiamento. Ero alla ricerca di un linguaggio nuovo, che fosse rispettoso del mio passato ma allo stesso tempo contemporaneo, e l'ho messo perfettamente a fuoco negli inediti di L'altra metà. Lo spettacolo sarà la fotografia di questo momento: presenterò i nuovi brani insieme alla precedente produzione e la cosa sorprendente è che le canzoni più amate del mio repertorio si sposano in maniera perfetta e con naturalezza con quelle dell'ultimo album».
Un disco per raccontare la vita che mi attraversa e che, a sua volta, è attraversata dallo sguardo di un uomo di 50 anni. È così che lo ha definito.
«Sono da sempre convinto che l'artista sia nient'altro che una persona che si racconta attraverso le sue canzoni, che poi porta sul palco per condividerle con gli altri, che racconta il tempo che vive, le emozioni, le paure, i nodi da sciogliere. E dietro al racconto c'è sempre l'urgenza del comunicare».
Più di 35 anni di carriera alle spalle. Qual è il segreto?
«La curiosità, la voglia di mettersi in gioco, di rischiare, essere sempre alla ricerca. Divertirsi, consapevoli della fortuna che abbiamo. Il segreto è l'amore per questo lavoro, che poi è il motore di tutto».
Valentina Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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