Per Renga a maggio due concerti all'Arena

Mercoledì 17 Aprile 2019
«Ho trovato un mio spazio nella consapevolezza che la musica è cambiata». È in uscita domani l'ottavo album di Francesco Renga (nella foto), intitolato L'altra metà, che apre un nuovo capitolo di una carriera musicale ormai più che trentennale del cantautore bresciano. Le canzoni inserite nella scaletta del nuovo lavoro da studio sono un totale di dodici e a metterci le mani sono stati anche nomi noti della scena pop italiana, come Gazzelle per Prima o poi o Ultimo per L'odore del caffè. La scaletta di L'altra metà prevede una stagione ricca di concerti per Renga, che comincerà con due anteprime speciali il 27 maggio all'Arena di Verona.
«Ho lavorato molto sulla mia scrittura e su quella condivisa con gli artisti coinvolti in questo album - ha spiegato Renga - per trovare un linguaggio nuovo ma che fosse molto mio, senza scimmiottare niente e coerente con quello che sono. Avevo bisogno di trovare un nuovo spazio e di poter far capire le mie canzoni anche ai coetanei dei miei figli che sono i quindicenni. Forse questa sarà la volta buona per sentire la mia musica uscire dalle loro cuffie quando li porto a scuola al mattino».
Un nuovo percorso musicale, quindi, ma anche vocale, che accompagna il nuovo linguaggio frutto della ricerca di qualche anno, alla quale ha fatto gioco anche la pausà con il progetto live condiviso assieme a Nek e Max Pezzali di qualche tempo fa.
«Sono felice di un album al quale ho cominciato a pensare ormai qualche anno fa - ha spiegato la voce delle nuove Meglio di notte e Improvvisamente - perché anche se per Tempo reale (l'album precedente) non ho scritto una nota, in realtà avevo una trentina di canzoni pronte. Semplicemente mi ero accorto che il mio modo di scrivere non era più adatto alla rivoluzione musicale che si stava sviluppando attorno a me».
Un pubblico il più possibile aperto, pop nel senso di popolare, quello a cui si rivolge il nuovo Francesco Renga («sono forse alla mia quarta era vocale» ha scherzato l'artista a proposito dei tanti modi di utilizzare la voce sperimentati dai tempi dei Timoria ad oggi) e le nuove generazioni sono presenti in più di un testo, come L'amore del mostro, che parla anche del mondo irreale dei social.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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