Morte in canal Grande, gondoliere condannato

Martedì 19 Dicembre 2017
Morte in canal Grande, gondoliere condannato
LA SENTENZA
VENEZIA Un'altra condanna - la quinta - per la morte del criminologo tedesco Joachin Vogel, schiacciato da un vaporetto mentre stava facendo un giro in gondola in Canal Grande, assieme moglie e figli, il 17 agosto del 2013.
Il giudice di Venezia, Sara Natto, ha inflitto 10 mesi di reclusione (pena sospesa) al gondoliere Daniele Forcellini, ritenuto responsabile di omicidio colposo in quanto, restando fermo in centro al canale, avrebbe costretto i vaporetti incrociatisi sotto il ponte di Rialto, ad effettuare una serie di manovre azzardate, il cui esito è stato l'incidente mortale. Il pubblico ministero Roberto Terzo si era battuto per ottenere una pena più pesante: 17 mesi. Forcellini è stato condannato anche a pagare anche una provvisionale di 200 mila euro alla vedova del criminologo tedesco, costituitasi parte civile al processo con l'avvocato veronese Lorenzo Picotti.
Nel corso del processo il legale del gondoliere, l'avvocato Antonio Alessandri, ha cercato invano di dimostrare che Forcellini non soltanto non ha violato alcuna norma relativa alla navigazione, ma ha effettuato la manovra più corretta, restando fermo in modo da consentire ai vaporetti di transitare. Se si fosse spostato, ha sostenuto il legale, avrebbe rischiato di creare maggior intralcio, nonché di essere a sua volta centrato dai mezzi pubblici, con rischio di naufragio. Ricostruzione non recepita dal giudice.
«È una sentenza ingiusta che nasconde motivazioni di carattere politico e che condanna una persona palesemente innocente» ha dichiarato il gondoliere al suo difensore. Il quale più diplomaticamente ha annunciato di aspettare il deposito delle motivazioni per poter presentare appello.
IL RISARCIMENTO
Nella prima tranche del processo per la morte di Vogel, celebrata con rito abbreviato, finora erano già stati condannati i comandanti dei tre vaporetti coinvolti nelle manovre incriminate (Riccardo De Ambrosi, Manuel Venerando e Fabio Zamboni) e il conducente di un taxi acqueo (Franco Ambrosi) ai quali il gup Roberta Marchiori ha inflitto pene che vanno da 7 a 14 mesi di reclusioni: sentenza confermata pochi giorni fa, in secondo grado, dalla Corte d'appello di Venezia.
Il gondoliere che trasportava Vogel e la sua famiglia, Stefano Pizzaggia, è stato invece ritenuto estraneo da responsabilità penali, e la sua posizione archiviata: avendo capito che il traffico caotico di quegli istanti poteva essere fonte di pericolo, aveva accostato la sua gondola al pontile del Magistrato alle acque, nel tentativo di mettersi al sicuro. Ma quella manovra purtroppo non è stata sufficiente: il vaporetto condotto da Venerando evitò la collisione col quello pilotato da De Ambrosi, ma la poppa colpì la gondola e schiacciando il criminologo.
Finora la vedova Vogel ha ricevuto un milione e 300 mila euro (versati dall'assicurazione di Actv), ma il suo legale reclama una somma ben superiore, pari a circa 8 milioni di euro. Per questo motivo ha già avviato una causa civile - tutt'ora in corso - nei confronti di Pizzaggia, citato in qualità di trasportatore, il quale a sua volta ha chiamato in giudizio tutti gli altri protagonisti della vicenda.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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