MIRA
Un numero imprecisato di gattini uccisi nella loro colonia, durante lo sfalcio dell'erba. E' accaduto martedì pomeriggio scorso a Mira, al parco di via Naritti (di proprietà privata ma gestito dal Comune), quando sebbene con un terreno fangoso, ricolmo di pozzanghere e acquitrini, viste le copiose piogge dei giorni scorsi, un addetto della ditta incaricata del verde pubblico è intervenuto con un mezzo pesante per tagliare l'erba con solerzia, ma forse anche troppa fretta falciando anche Crosta; questo il nome di uno dei gatti trovato morto con altri quattro mici scomparsi dei complessivi 12 appartenenti alla colonia felina, censita dell'Asl e seguita dalle volontarie dell'Associazione 4 Zampe della Riviera. L'accaduto dalle stesse è stato denunciato con un esposto ai carabinieri; segnalazione anche al sindaco Marco Dori. «Dopo aver appreso il fatto ho chiamato immediatamente le volontarie - osserva il sindaco - scusandomi personalmente e anche a nome dell'amministrazione comunale per il triste incidente, perché di questo si è trattato. Ho chiesto venga aperta un'indagine interna e dato disposizione siano emanati tutti i provvedimenti necessari alla ricerca delle responsabilità».
«GRANDE AMAREZZA»
«Tanto dolore per la morte di alcuni gatti magari non sarà compreso da qualcuno, ma per noi è un motivo di grande amarezza», aggiunge Heidi Levorato, la presidentessa dell'Associazione 4 Zampe, che con le altre operatrici da 10 anni sfama, cura e si dedica alla colonia in questione con tenacia, cuore, tempo e denaro proprio. «Il parco è aperto a tutti e, in quanto bene pubblico, flora e fauna devono essere rispettate ed è un obbligo civile e morale non permettere situazioni come quelle dell'altro giorno che demoliscono il lavoro di chi si muove in aiuto di esseri indifesi e bistrattati», conclude la Levorato.
Fatto sta che dalla pagina facebook Sei della Bellissima Riviera del Brenta, la notizia proveniente da Mira è rimbalzata fino in Sicilia con il popolo dei social sul piede di guerra in cerca delle responsabilità e di capire come mai è successo.
Annamaria Parisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un numero imprecisato di gattini uccisi nella loro colonia, durante lo sfalcio dell'erba. E' accaduto martedì pomeriggio scorso a Mira, al parco di via Naritti (di proprietà privata ma gestito dal Comune), quando sebbene con un terreno fangoso, ricolmo di pozzanghere e acquitrini, viste le copiose piogge dei giorni scorsi, un addetto della ditta incaricata del verde pubblico è intervenuto con un mezzo pesante per tagliare l'erba con solerzia, ma forse anche troppa fretta falciando anche Crosta; questo il nome di uno dei gatti trovato morto con altri quattro mici scomparsi dei complessivi 12 appartenenti alla colonia felina, censita dell'Asl e seguita dalle volontarie dell'Associazione 4 Zampe della Riviera. L'accaduto dalle stesse è stato denunciato con un esposto ai carabinieri; segnalazione anche al sindaco Marco Dori. «Dopo aver appreso il fatto ho chiamato immediatamente le volontarie - osserva il sindaco - scusandomi personalmente e anche a nome dell'amministrazione comunale per il triste incidente, perché di questo si è trattato. Ho chiesto venga aperta un'indagine interna e dato disposizione siano emanati tutti i provvedimenti necessari alla ricerca delle responsabilità».
«GRANDE AMAREZZA»
«Tanto dolore per la morte di alcuni gatti magari non sarà compreso da qualcuno, ma per noi è un motivo di grande amarezza», aggiunge Heidi Levorato, la presidentessa dell'Associazione 4 Zampe, che con le altre operatrici da 10 anni sfama, cura e si dedica alla colonia in questione con tenacia, cuore, tempo e denaro proprio. «Il parco è aperto a tutti e, in quanto bene pubblico, flora e fauna devono essere rispettate ed è un obbligo civile e morale non permettere situazioni come quelle dell'altro giorno che demoliscono il lavoro di chi si muove in aiuto di esseri indifesi e bistrattati», conclude la Levorato.
Fatto sta che dalla pagina facebook Sei della Bellissima Riviera del Brenta, la notizia proveniente da Mira è rimbalzata fino in Sicilia con il popolo dei social sul piede di guerra in cerca delle responsabilità e di capire come mai è successo.
Annamaria Parisi
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