Milionario povero, appello rinviato

Giovedì 30 Novembre 2017
IL PROCESSO
BELLUNO Sembra quasi una maledizione quella che blocca puntualmente il processo al medico bellunese Maurizio Guglielmo, imputato di circonvenzione di incapace, poco prima della sentenza. Secondo l'accusa Guglielmo avrebbe raggirato il povero milionario Guido Ricci (nella foto), bellunese eccentrico morto a 77 anni nel settembre 2013, con case anche a Venezia, facendosi nominare erede universale. Per questo è stato condannato a 5 anni e 4 mesi con sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Belluno. Ora la vicenda si sta discutendo in Appello a Venezia, ma la maledizione ha colpito ancora.
IL MALORE
Le conclusioni del processo di secondo grado erano fissate per martedì, di fronte alla seconda sezione penale della corte d'Appello di Venezia. Ma il 23 novembre, il co-difensore di Guglielmo, l'avvocato Giuseppe Rossodivita di Roma comunica che il 18 novembre è stato colpito da infarto: dimesso il 22 novembre deve stare a riposo fino al 10 dicembre 2017. Ciò non avrebbe comunque bloccato il processo, visto che Guglielmo aveva due avvocati. «Nello stesso pomeriggio del 23 novembre - dice la corte d'Appello nell'ordinanza di rinvio - l'imputato Maurizio Guglielmo ha revocato la nomina del co-difensore avvocato Lepre, sicché allo stato, unico difensore fiduciario è Rossidivita, legittimamente impedito a comparire». Tutto rinviato al 19 gennaio. E l'ordinanza si conclude: «Con i migliori auguri della Corte all'avvocato Rossodivita di pronta guarigione».
L'EREDITÀ
Intanto il patrimonio lasciato da Guido Ricci è congelato dal sequestro preventivo scattato il 9 ottobre 2013 e in attesa della fine del procedimento viene gestito dall'amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, avvocato Raffaella Santello. Si parla di quasi 13 milioni di euro tra 4 milioni di contanti e altri immobili (tra i quali i prestigiosi locali della Gelateria Bar Maleti del Lido di Venezia). Tutto spetta ai discendenti legittimi del Ricci, il veneziano Daulo Foscolo, che è deceduto nel corso del processo (per lui ora la moglie Annamaria Cappellin e i figli) e a Antonio Fanna di Villorba (Treviso). Solo il Foscolo è parte civile in Appello, con l'avvocato Cristiano Alessandri. Non c'è invece Fanna, che in primo grado era parte civile con l'avvocato Annamaria Coletti (studio Livio Viel).
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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