MARTELLAGO
Striscioni, manifestazioni di protesta, una pagina facebook, un gruppo

Lunedì 12 Febbraio 2018
MARTELLAGO
Striscioni, manifestazioni di protesta, una pagina facebook, un gruppo whatsapp, tutto per gridare a gran voce: «Io difendo la mia maestra». Il problema è quello degli insegnanti con il diploma magistrale che, se conseguito prima del 2001-2002, dava pieno diritto all'inserimento nelle graduatorie di ruolo: dava perché la legge sulla Buona Scuola e la sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre hanno cambiato le regole in corsa. Una questione nazionale che però ha inevitabili ripercussioni a livello locale ed è molto sentita a Martellago: alle elementari Goldoni sono 7-8 le docenti che rischiano di non poter essere confermate. Per lo più si tratta di supplenti annuali, ma due di loro sono docenti storiche, che insegnano nel plesso di via Trento da 6-7 anni, hanno superato l'anno di prova e sono passate di ruolo già da 2-3 anni: Antonella Stellatelli, che insegna in terza B, e Maria Grazia Simone, maestra della seconda A e anche fiduciaria della primaria. Stando così le cose non solo perderebbero il posto alla Goldoni, ma di fatto dovrebbero cambiare mestiere: «Non potremo aspirare neanche a incarichi a tempo determinato perché sono preclusi a chi, come noi, ha già all'attivo 36 mesi di servizio spiega Simone -: ci resterebbero solo le supplenze brevi. Non chiediamo né più né meno che i diritti acquisiti regolarmente, senza togliere nulla a nessuno». Gli alunni e i loro genitori, però, non ci stanno a perdere, per norme che non comprendono e ritengono ingiuste e disumane, le loro insegnanti a cui sono legatissimi, non solo per le capacità professionali ma anche sotto il profilo umano. E così è partita la battaglia. «I genitori dei bambini sono fantastici racconta la maestra Simone Hanno aperto la pagina fb Genitori al fianco delle maestre, che sta ricevendo post da ogni parte, creato un gruppo whatsapp, marciano accanto a noi con i figli alle manifestazioni di protesta, l'ultima sabato a Padova. E hanno attaccato commoventi striscioni nel cancello della scuola», che recitano, appunto, «Io difendo la mia maestra», tra cuoricini e tanti T.v.t.t.b. (ti voglio tanto tanto bene), e «Giù le mani dalla maestra». Non solo: c'è l'idea di coinvolgere anche il Comune e di promuovere un incontro pubblico sulla problematica che interessa decine di alunni e famiglie.
Nicola De Rossi
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