LO SPETTACOLO
SPIELBERG
Una mongolfiera yankee vola nel cuore delle montagne

Martedì 21 Agosto 2018
LO SPETTACOLO SPIELBERG Una mongolfiera yankee vola nel cuore delle montagne
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Una mongolfiera yankee vola nel cuore delle montagne della Stiria, a pochi chilometri dal Red Bull Ring e da Zeltweg, il più grande aeroporto militare dell'Austria. È a stelle e strisce, omaggio di uno degli oltre seicento jeepers che animano il più grande raduno europeo di fan della casa delle Sette Feritoie. Perché Jeep è sinonimo, molto, di americanità, ma ancora di più di libertà. E la mongolfiera rappresenta lo spirito del marchio di FCA. L'edizione di quest'anno dello Jog, acronimo di Jeep Owner Group, è da primato: oltre 600 vetture e più di 1.200 persone, mai così tante finora. E, soprattutto, con parecchie famiglie, perché indipendenza e avventura sono la consapevolezza e la nuova aspirazione dei proprietari dei modelli con le Sette Feritoie.
La stessa data del raduno che si somma ai due grandi eventi organizzati nel nome di Jeep, il Moab Easter Safari ed il Jamboree è un riconoscimento al modello più iconico del brand, la Wrangler, del quale sta debuttando in Europa (in Italia a partire da 48.000 euro) la quarta generazione.
FESTA DI COMPLEANNO
Declinazione anche cittadina di un mezzo sviluppato per scopi militari, la Willys Ma/Mb, aveva debuttato come General Purpose, di qui il nome GP, cioè per impieghi generali. Era la Civilian Jeep, la CJ-2A, il fuoristrada moderno dell'industria automobilistica.
Il primo e storico modello fu costruito il 15 luglio del 1941 e il 15 luglio del 2018 Jeef Hines, americano di Detroit e capo delle operazioni europee, africane e mediorientali di Jeep, lascia il raduno austriaco dopo aver svelato le caratteristiche del modello ai giornalisti di tutta Europa assieme ai piloti della Jeep Academy.
LA BELVA TRACKHAWK
Con circa 400 partecipanti, l'affluenza italiana al Jeep Camp è di quelle importanti. Assieme ai fan degli altri paesi europei, come austriaci e tedeschi, dove la presenza militare statunitense del secondo dopoguerra aveva reso piuttosto popolare il marchio, quelli del Belpaese sono una folta rappresentanza. E se la Wrangler, la Jeep più Jeep che ci sia, si conferma la grande protagonista dell'evento, in Stiria si vedono tutti i modelli della gamma.
Dalla rinnovata italiana Renegade (viene fabbricata in Basilicata, nello stabilimento di Melfi) alla Cherokee (anche Grand) fino alla Compass, il successo più recente del marchio. Quella della mongolfiera è una sorpresa, che costringe gli jeepers ad alzare lo sguardo ben oltre i parabrezza dei loro modelli. Per l'occasione, i fuoristrada colonizzano la montagna a due passi da Pochschach, nel comune di Gaal. E ancora di più il bosco quasi incantato nel quale sono stati ricavati i tracciati offroad dove sperimentare la tenuta della nuova Wrangler e verificare le sue praticamente leggendarie capacità di superare qualsiasi ostacolo. Con la Grand Cherokee Trackhawk, a disposizione a qualche chilometro di distanza per non offendere la sacralità delle Alpi, il costruttore apre uno squarcio nel firmamento dei record con una rumorosissima versione sovralimentata da 700 cavalli equipaggiata con l'unità benzina V8 da 6.2 litri, la Jeep più potente di sempre.
In quota, il costruttore ha un museo sostanzialmente open air (sotto un tendone) riservato alle precedenti famiglie della Wrangler, incluse due antesignane, la Willys Mb 1944 e la CJ 2A del 1945. Gli altri modelli in vetrina sono una YJ del 1991 (la prima generazione Wrangler), la TJ 4.0 Sahara del 1998 (seconda generazione) e la Rubicon 3.6 Recon, la serie speciale basata sulla terza generazione.
ORA TANTO COMFORT
Con i suoi occhi tondi a Led forniti da Magneti Marelli, lo sguardo della Wrangler è quello inconfondibile di sempre: «La sfida consiste nel cercare la bellezza avendo considerazione per la storia», sintetizza Chris Piscitelli, 36enne designer con radici italiane che ha lavorato al nuovo gioiello. Esternamente le correzioni sono limitate, mentre l'interno è per gli impieghi generali e metropolitani, con schermo più grande e integrazione ai sistemi Apple CarPlay e Android Auto. Al raduno dello Spielberg prendono parte anche una trentina di rigorosamente anonimi grandi collezionisti di Jeep, nei cui box sono parcheggiate serie impressionanti di preziosi e storici modelli. E una dozzina di partecipanti esibisce senza ostentazione anche la propria gloriosa Willys, un grande pezzo di storia automobilistica. Senza contare modelli allestiti, inclusi quelli per le spedizioni nel deserto. Il posto dove la solitudine e il silenzio esaltano lo spirito di chi ama guidare la Jeep nel suo ambiente: quello della giungla. Che adesso è anche urbana.
Mattia Eccheli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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