Ligabue passione e imprese

Domenica 22 Settembre 2019
Ligabue passione e imprese
LA MOSTRA
Cento anni raccontati con passione, con lo stesso slancio che ha portato l'impresa Ligabue in un secolo a diventare la più antica società ancora oggi leader nel mondo dell'appalto e della provveditoria navale. La mostra La Grande Impresa 1919 - 2019, che apre oggi al pubblico nella Scuola Grande della Misericordia a Venezia, non racconta però solo dell'impresa secolare ora guidata da Inti Ligabue e prima ancora da suo padre Giancarlo e dal nonno Anacleto. Nei mille metri quadrati del piano terra il percorso espositivo a cura di Inti Ligabue, Federico dei Rossi e Luca Facchini, con apparati multimediali, grandi schermi e installazioni interattive, presenta un viaggio che si dipana in storia famigliare, di Venezia e del mondo, presentando i principali eventi che hanno caratterizzato questi cento anni.
LA FELICITÀ
«Una mostra che aspettavamo da tanto tempo, che mi dà grande gioia ed emozione» ha detto Inti Ligabue. L'esposizione non è celebrazione ma narrazione di un'impresa che, proprio come le navi che continua a servire facendosi ambasciatrice nel mondo del buon cibo italiano, ha solcato con successo un secolo pieno di trasformazioni. Un'azienda che, guidata da tre uomini resilienti, ha viaggiato pur non senza difficoltà fino ad approdare nel nuovo millennio, mostrando capacità di stare al passo coi tempi. «La cosa più difficile è stata creare un percorso equilibrato nei 100 anni e nei molti contenuti diversi che compongono la mostra» ha detto dei Rossi. «Il nostro sforzo si è concentrato nel distribuire il percorso, che abbiamo dovuto creare da zero vista la vastità dell'ambiente. Abbiamo cercato un equilibrio per far convivere lo spazio con l'allestimento» ha spiegato invece Facchini. E ci sono riusciti.
IL PERCORSO
In mostra si entra attraverso una nicchia, accolti dalle firme dei tre Ligabue. Il percorso inizia con il racconto della storia del fondatore dell'azienda e inventore dell'approvvigionamento navale, Anacleto Ligabue. In esposizione sono presenti il tema svolto per gli esami di quinta elementare scritto nel 1926 quando già adulto era tornato sui banchi scolastici, il suo primo biglietto da visita e l'atto di costituzione della società. In mostra anche un documento dove, nel momento in cui alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale il consiglio di amministrazione valutava necessario ridurre il personale, Anacleto Ligabue ha ritenuto opportuno temporeggiare in modo che i dipendenti potessero avere il tempo per trovare un nuovo lavoro. L'itinerario continua con la narrazione della storia di Giancarlo Ligabue che, prendendo il timone dell'impresa negli anni del boom dei viaggi aerei, inizia a scoprire il mondo e permea l'azienda del suo spirito esploratore. Ricreato anche il suo guardaroba da viaggio, vicino a cui scorrono video storici e foto d'archivio.
GLI STUDI
Nel 1973 Giancarlo fonda il Centro studi e ricerche per poi dar vita al Magazine Ligabue, realizzando anche molte pubblicazioni tutte esposte in mostra. Molte sono le sue donazioni per il Museo di Storia Naturale di Venezia, tra cui le uova di dinosauro e un cranio dell'etnia Asmat che il Museo, da poco intitolato all'appassionato archeologo, ha prestato per l'occasione. La mostra si conclude con le opere più rappresentative degli ultimi tre progetti espositivi portati avanti da Inti Ligabue, che nel 2016 ha trasformato il Centro studi nella Fondazione Giancarlo Ligabue. Per finire il calco di dinosauro trovato da Giancarlo domina la scena e un corto d'animazione di Simone Massi, con la voce narrante di Stefano Accorsi, racconta la grande impresa. Il percorso finisce con un omaggio allo sport, in particolare alla Reyer di cui Anacleto e Giancarlo furono presidenti. Ma non finisce qui: martedì 24, alle 17, verrà presentato il documentario L'uomo e l'orinoco e il 25, alle 11, si terrà la conferenza Ho scritto t'amo sulla tela con Carlo Vanoni, la prima di un ciclo tra arte, storia, economia, scienza e sport.
Francesca Catalano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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