La pescheria chiude: «Troppi costi, tasse, controlli»

Domenica 22 Luglio 2018
La pescheria chiude: «Troppi costi, tasse, controlli»
MARTELLAGO
Ringrazio tutti i clienti per la fiducia: un pensiero particolare a tutti coloro che aiutano a tenere vive le piccole e vere' realtà commerciali. Con questo cartello dai risvolti dolceamari, che ha subito fatto notizia, affisso alla porta del negozio, Alberto Pavan ha voluto comunicare la cessazione dell'attività della sua pescheria di Olmo, che ha gestito per sette anni. Pavan, 49 anni, sposato, un figlio di 11, nel settore ittico ci lavora da un trent'anni. Sveglia all'alba ogni mattina, partenza da Campagna Lupia, dove abita, per andare al mercato del pesce a Venezia e poi in negozio ad allestire il banco. «Ma è un'attività che amo, non è questo il problema dice il fatto è che, soprattutto per il nostro tipo di prodotti, sono cambiati i tempi. L'affitto dei locali ti strangola: ho chiesto più volte una riduzione al proprietario, invano. Poi ci sono tassazione e burocrazia, impietose, e la concorrenza insostenibile dei centri commerciali, che stanno uccidendo le piccole attività, e Olmo ne è circondata. Nelle pescherie come la mia ormai vengono solo i pensionati. Se ci mettiamo che chi, come me, vuole lavorare in modo onesto vive nel terrore dei controlli, perché basta una virgola fuori posto per pigliare multe che ti mettono in ginocchio, il quadro è sconfortante. Ho dovuto gettare la spugna». Di qui il cartello con cui, ammette, ho voluto anche esprimere l'amarezza per uno stato di cose che oggi rende un'impresa aprire o portare avanti una piccola attività commerciale. Ora l'ex pescivendolo ha trovato un posto come dipendente, anche se resterà nel settore: è stato assunto in una fabbrica che lavora gli stoccafissi.
N.Der.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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