La lenta agonia dei luganegheri in centro ne sono rimasti dieci

Sabato 17 Febbraio 2018
La lenta agonia dei luganegheri in centro ne sono rimasti dieci
COMMERCIO
VENEZIA «Ormai resiste solo chi ha aggiunto alla sua tradizionale merceologia prodotti turistici, oppure chi ha comprato il fondo». Roberto Magliocco, presidente di Ascom Venezia, deve registrare l'ennesima chiusura di una salumeria, la Bellenzier in campo dei Meloni, la cui apertura risale a 70 anni fa.
LE CIFRE
«Di negozi da luganegheri in città ne sono rimasti solo una decina - continua Magliocco - e purtroppo i loro titolari sono tutti di età avanzata, come il nostro decano, l'ottantenne Ernesto Ortis. Agli affitti elevati in città delle botteghe, perché qualche uccellino mette sempre nelle orecchie dei proprietari il cinguettio che si possa ricavare di più, si sono aggiunti i supermercati, ormai ovunque in centro storico. Ce la fanno solo i commercianti proprietari dei muri entro i quali svolgono la loro attività o chi ha trasformato la salumeria in un bazar per turisti».
SOLUZIONI
« Ripetiamo da molto tempo che le attività tradizionali devono essere protette attraverso un albo specifico in Regione e tutelate con sgravi fiscali ed altre forme di sostegno. Abbiamo proposto il marchio per un codice etico da far acquisire e da distribuire, almeno come garanzia a vantaggio dei residenti rimasti».
GLI OSTACOLI
«La situazione diventa sempre più pesante - rincara proprio Ernesto Ortis - la burocrazia è infinita e devo passare almeno un terzo della giornata ad espletarla. Il commercialista costa in media 10mila euro l'anno e non molti alimentaristi se lo possono permettere, vista la continua diminuzione degli introiti. Il turismo è la nostra risorsa, ma sta uccidendo la città».
LA STORIA
L'arte dei lunanegheri è testimoniata a Venezia dal 1462, ma solo nel 1497 il Consiglio dei Dieci diede ai salumai il permesso di formare una loro specifica schola, tanto che la corporazione, dapprima legata alla chiesa di San Giacometo, ha tuttora un altare dedicato nella chiesa di San Salvador. Radunava i salsicciai, i lardaroli, i pizzicagnoli e i preparatori e venditori di minestre. Nel 1773 i luganegheri contavano 423 addetti, suddivisi in 175 capimastri, 70 garzoni, 178 lavoranti. Ma soprattutto in città c'erano 53 botteghe di salumaio. In tempi recenti, a fine anni 90, le botteghe dei luganegheri erano una sessantina, tanto da avere una propria associazione di categoria, al pari dei lattai e degli alimentaristi. Oggi ne sopravvivono solo una decina. La scuola dei luganegheri si trova alle Zattere, in zona San Basilio, mentre il campo a loro dedicato è nel sestiere di Cannaregio, in zona San Giobbe, dietro l'ex Macello.
Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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