La Corea del Sud e la sua cucina A Mirano la televisione di Seul

Sabato 19 Ottobre 2019
REALITY
All'inizio è un po' imbarazzante. Il microfono al tavolo, le telecamere che spuntano da ogni angolo e la troupe che intercetta i clienti all'ingresso («passate per la porta principale per favore, serve per le riprese»): un impatto decisamente anomalo, per chi non ha familiarità con il mondo della televisione. La tensione, però, anche per i più timidi si allenta velocemente, ci si dimentica di essere all'interno di un reality e la curiosità si sposta dal set ai piatti.
L'idea della Jtbc (uno dei principali canali televisivi coreani, equivalente alla nostra Italia Uno) è accattivante e, a giudicare dalle prenotazioni di questi giorni al Ojingo Sundae Jib di Mirano (Venezia), sede prevista per la tappa italiana del format, funziona: si prende un ristorante italiano (il nome originale del locale è Oca bianca) lo si rivoluziona completamente e per quattro giorni lo si trasforma in un ristorante coreano, con piatti tipici della tradizione asiatica. L'attività in cucina, e le reazioni dei clienti, diventeranno materiale per un programma tv. Ma perché, tra le mille mete possibili, la scelta è ricaduta proprio su questa cittadina dell'entroterra veneziano? Il fil rouge è un 35enne miranese, Alberto Mondi, emigrato 12 anni fa a Seul e diventato una star della televisione in Corea del Sud.
LO SHOW
Il protagonista dello show è lui: insieme ai compagni di ventura cucina, impiatta, e spiega preparazione, abbinamenti e un po' di storia (culinaria, ma non solo) ai tavoli. Lui con le telecamere la familiarità ce l'ha, eccome, bravo anche a mettere a proprio agio i clienti in una situazione tanto nuova. «Avremmo potuto girare a Venezia o a Firenze - spiega - ma l'effetto sarebbe stato quello di riempirci il locale di turisti coreani. Volevamo invece vedere l'effetto di queste specialità sugli italiani». Si va dal calamaro ripieno al fritto misto in pastella (Modum Jeon), dalla svizzera coreana (ttokgalbi) al polpo in salsa piccante con spaghetti (muno kuksu). Il tutto accompagnato dal tradizionale vino di riso. A fine pasto, piccola intervista di rito con la troupe. Più un sondaggio, a dire la verità, sulle impressioni sui piatti e sul ristorante. «È una bella esperienza, un' occasione per far vedere al pubblico coreano la bellezza di Mirano e il calore dei miranesi», commenta Mondi. Il ristorante temporaneo, aperto mercoledì, sarà aperto ancora per oggi, a pranzo e a cena.
SVOLTA D'ORIENTE
«Albe, tutto a posto per la partenza?» «Direi di sì, mi mancano solo due biglietti: la Transiberiana e il 7/ per Marghera». L'avventura di Mondi in Corea è cominciata così, con uno scambio di battute surreali con gli amici davanti alla rituale birra di saluto in piazza. Da quella serata di 12 anni fa di strada ne ha fatta tanta. Da un lato letteralmente, visto che lui a Seul, ha scelto di andarci in treno, con un viaggio durato due mesi («pazzie che si fanno, quando si hanno 23 anni», ricorda sorridendo). Dall'altro, però, anche la sua vita ha avuto una svolta inattesa: salito alla ribalta anni fa con Non-Summit, un programma (a cui aveva partecipato quasi per gioco) in cui 11 stranieri discutono d'attualità in coreano, ha lasciato il suo lavoro alla Fiat per dedicarsi completamente al mondo dello spettacolo e in particolare a programmi legati al mondo della cucina. La sua pagina Instagram ora conta quasi 300mila follower, mentre quella Twitter sfiora i 19mila.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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