La Biennale si mette a danzare Ci pensa Maria Chiara de' Nobili

Giovedì 20 Giugno 2019
L'EVENTO
Sotto un titolo iconico come On Becoming a Smart God-des che sembra strizzare l'occhio ad una lettura contemporanea del processo umano verso il superamento dei propri limiti - Marie Chouinard raccoglie artisti e opere espressione di un approccio multidisciplinare alla danza. In 10 giorni (da domani al 30 giugno) il 13. Festival Internazionale di Danza Contemporanea presenterà 29 spettacoli di 22 coreografi e compagnie da tutto il mondo, nel segno dell'inclusività che mette in dialogo alcune delle figure più importanti della coreografia contemporanea, come William Forsythe, Sasha Waltz e Daniel Léveillé, con nuove rivelazioni che rispondono al nome di Katia-Marie Germain, Bára Sigfúsdóttir, Maria Chiara de' Nobili, quest'ultima scoperta alla Biennale College.
IL CARTELLONE
Un programma costruito dalla direttrice della Biennale Danza dove si accostano lavori capaci di linguaggi multiformi: dal un pas de deux metafisico della brasiliana Michelle Moura, basato sullo sbatter di ciglia, all'italiana Simona Bertozzi che rende visibili articolazioni, muscoli, organi, cellule; Daniel Kok lavora su un gioco di corde e nodi spingendo sulla complicità tra artisti e spettatori, tema affrontato anche da Giuseppe Chico e Barbara Matijevic, in scena insieme a un laptop. Fino a Every Body Electric dell'austriaca Doris Uhlich, che impegna artisti disabili a liberare le proprie potenzialità fisiche ed espressive. Anche i Leoni esprimono questo mélange espressivo, con Alessandro Sciarroni (Leone d'oro alla carriera) che ha una formazione tra arte, teatro e coreografia, e i Leoni d'argento Steven Michel (con studi di mimo, danza, percussioni) e Théo Mercier (arti visive e regia) che lavorano su corpo e oggetti. I College della Biennale si concluderanno con la presentazione delle nuove brevi opere prodotte. I 15 danzatori saranno inoltre interpreti di Set and Reset /Reset di Trisha Brown e di un nuovo lavoro di Sciarroni.
L'EMERGENTE
Proprio dal College arriva Maria Chiara de' Nobili, che quest'anno è ospite con i soli e duetti di Wrap. «È una grande emozione - ammette la ventiquattrenne di Napoli - Spero di dialogare con tutti, dato che nella mia ricerca è importante la componente ironica. Lavoro molto sull'esagerazione, su un movimento un po' grottesco che enfatizza le espressioni che caratterizzano la vita di tutti». La coreografa è in particolare concentrata sulle mani, «perché sono la parte più espressiva del corpo assieme al volto - spiega - Curo molto i dettagli perché mi interessa quello che possono trasmettere». Qual è allora il rapporto tra la danza e il quotidiano? «Ci sono azioni e reazioni, domande e risposte che io porto in scena - conclude - Reale e irreale sono spesso così vicini che in scena possono stare assieme nel movimento, così come emozioni e razionalità. Io cerco di portare il pubblico fuori da quello a cui è già abituato, di lasciare emozioni che all'inizio possono essere più sotterranee e che poi si avvicinano a un significato». È una ricerca costante che ha portato de' Nobili in Spagna, Israele e Germania, ma non esclude un giorno di tornare in Italia per creare una compagnia.
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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