L'inserimento dei nostri affreschi del Trecento nella World Heritage List da parte

Domenica 25 Luglio 2021
L'inserimento dei nostri affreschi del Trecento nella World Heritage List da parte dell'UNESCO è una grande soddisfazione perché è il frutto di un grande lavoro corale compiuto in questi anni da tutta la città. Ed è una grandissima emozione anche personale, perché è in momenti come questi che si percepisce concretamente quanto il lavoro di sindaco sia bello, e possa contribuire a cambiare in meglio la città. Diciamo che ho fatto il direttore di un'orchestra di grande livello, che è stata in grado, esprimendo una candidatura solida, ben costruita e ottimamente presentata di convincere pienamente la Commissione UNESCO.
È un'ulteriore conferma che fare squadra funziona, che assieme possiamo arrivare ovunque. Devo ringraziare, e non è un ringraziamento di prammatica, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che con noi hanno collaborato per arrivare a questo riconoscimento: l'Accademia Galileiana, la Basilica di Sant'Antonio con la Veneranda Arca del Santo e la Diocesi di Padova ai quali si aggiungono per il loro fondamentale ruolo l'Università di Padova e la Soprintendenza che ci hanno assicurato il necessario supporto scientifico. Voglio anche ricordare che il complesso dossier di candidatura è stato curato e realizzato direttamente dal Comune di Padova attraverso le ottime professionalità del Settore e dell'Assessorato alla Cultura che ringrazio per il loro impegno che si aggiunge a quello dell'Ufficio UNESCO del nostro Ministero della Cultura.
Sui grandi cicli affrescati del Trecento della nostra città, in questi mesi e anni abbiamo tutti imparato tantissime cose nuove. Il grande lavoro collettivo di tutta la città attorno alla candidatura che ha coinvolto centinaia di cittadini e decine di associazioni ha avuto anche il pregio di farci conoscere meglio e più a fondo questi capolavori. Se tutti sapevamo quanto fossero importanti gli affreschi di Giotto agli Scrovegni adesso comprendiamo meglio quale rivoluzione, assieme agli altri realizzati in quel secolo speciale, abbiano introdotto nella storia dell'arte mondiale, capiamo meglio il contesto storico culturale ed economico dell'epoca, e perché la città di Padova fosse una capitale dei suoi tempi, una città così viva e moderna da attrarre le migliori menti dell'epoca in ogni campo.
In poche parole conosciamo meglio la nostra storia.
Tutto questo riportato ai nostri giorni vuol dire avere, oltre un grande orgoglio per questo riconoscimento UNESCO, anche una grande responsabilità, nei confronti di questi capolavori. Non si tratta solo di custodirli con cura per le prossime generazioni, si tratta anche di valorizzarli e di farli conoscere, nel modo migliore in tutto il mondo. Vuol dire continuare a studiarli, come proprio in questi ultimi mesi abbiamo fatto in collaborazione con l'Università cercando e trovando all'interno del Palazzo della Ragione le tracce degli affreschi di Giotto perduti con l'incendio del 1420. Questi capolavori hanno ancora tantissime cose da raccontarci che faranno parte della narrazione che stiamo costruendo per rendere ancora più affascinante la visita di questi luoghi d'arte. Naturalmente questo riconoscimento UNESCO ha un'enorme importanza anche per il futuro economico della città.
È evidente che l'inserimento dei nostri affreschi del Trecento nella World Heritage List, aumenta in modo significativo l'appeal che Padova ha verso i turisti italiani e stranieri. Vogliamo attrarre un turismo consapevole e di qualità, non quello mordi e fuggi che in altre città d'arte sta creando alcuni problemi. Su questo faremo naturalmente delle appropriate attività di marketing e promozione a livello nazionale e internazionale. La ricaduta più immediata e intuitiva è evidentemente sul settore alberghiero e del commercio, che ne avrà un beneficio diretto, ma in realtà è più ampia e sta a noi cogliere le opportunità che ci suggerisce.
Gli otto luoghi che custodiscono gli affreschi sono distanti tra loro poche centinaia di metri, e disegnano un facile itinerario pedonale nel cuore di Padova. Una ragione in più per rendere ancora più vivibile e accogliente la nostra città, e il suo centro in particolare, non solo per i turisti. Vuol dire un migliore arredo urbano, una buona accessibilità con i mezzi pubblici e la possibilità di muoversi usando anche biciclette o monopattini, vuol dire aumentare il verde nei parchi, nelle piazze e nelle strade. In poche parole il riconoscimento UNESCO è una grande opportunità anche per ripensare in meglio Padova.
In questi ultimi anni, sempre facendo squadra assieme siamo riusciti a far ripartire la città, mettendo in moto interventi importanti: il nuovo ospedale, la nuova questura in Via Anelli e la proprietà dell'ex Caserma Prandina, le nuove linee tranviarie che stanno per essere realizzate, l'avvio del restauro di tutto l'anello delle mura cinquecentesche, solo per citarne alcuni tra i più significativi. La città non si è mai fermata. Abbiamo dovuto aspettare un anno in più, a causa della pandemia, per arrivare a questo riconoscimento, ma adesso, con ancora più convinzione possiamo fare nostra l'affermazione che troviamo in alcune cronache del Trecento: Padova maravjosa, scrivevano stupefatti alcuni visitatori dell'epoca. Padova meravigliosa, diciamo noi oggi, grazie anche a questo straordinario sigillo che la proietta in tutto il mondo.
*Sindaco di Padova
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