L'ADDIO
È morto a Napoli, la sua città, l'attore Carlo Croccolo, uno dei più grandi caratteristi che l'Italia abbia mai avuto. Era nato 92 anni fa e la sua carriera, sempre divisa tra cinema, teatro e varietà, è stata costellata di oltre cento film, di cui una ventina interpretati come spalla di Totò, e accanto ad altri grandi come Eduardo, Peppino De Filippo, Vittorio De Sica: 47 morto che parla, in cui aveva il ruolo del cameriere dell'avarissimo principe de Curtis, Miseria e nobiltà, Totò lascia o raddoppia? Signori si nasce, Ragazze da marito, Non è vero... ma ci credo, Bellezze in bicicletta. Aveva vinto un David di Donatello nel 1989 per la sua interpretazione di O re, il film storico di Luigi Magni, ed è stato il padre della sposa in Tre uomini e una gamba (1997), la commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo. Negli anni Cinquanta prestò la sua voce a Oliver Hardy, prendendo il posto di Alberto Sordi. A teatro è stato diretto da Giorgio Strehler in La grande magia di Eduardo e ha recitato nelle commedie di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo (edizione 1987), accanto a Massimo Ranieri, e Aggiungi un posto a tavola con Johnny Dorelli (1990). Ha preso parte anche a sceneggiati televisivi e fiction, tra cui Capri in cui aveva il ruolo del pescatore Totonno.
LA DIVA
Non solo cinema e teatro. Nella lunga vita di Croccolo c'è stato posto anche per una clamorosa love story con Marilyn Monroe. L'attore rivelò questo segreto 11 anni fa, quando già ne aveva 81, in un'intervista concessa al settimanale Sorrisi e canzoni. «È vero, Marilyn e io abbiamo avuto una storia d'amore», confessò. «È durata soltanto tre mesi ma io ero pazzamente innamorato di lei. Tuttavia stare con una diva di quella grandezza era un inferno e io, alla fine, sono fuggito». L'attore aveva conosciuto la star nel 1961, il periodo peggiore della sua vita che si sarebbe tragicamente conclusa un anno dopo: i due s'incontrarono a una festa a Los Angeles, grazie a Sammy Davis e all'entourage del presidente John Fitzgerald Kennedy. «Abbiamo iniziato a parlare e poi...», rievocava Croccolo. «È cominciata così, come cominciano tante storie. Lei, tra l'altro, aveva il vizio di bere e io tentai di farla smettere, ma inutilmente». Tra le interpretazioni più celebri dell'attore, c'è la macchietta di Pinozzo, il suo alter ego, un giovane ingenuo soldatino, lento di riflessi che compare nei film I cadetti di Guascogna, con Ugo Tognazzi e Walter Chiari, poi in I pompieri di Viggiù. Nel 1971 Croccolo diresse un paio di western (Una pistola per cento croci e Black Killer) sotto falso nome, poi tornò all'amato teatro. Prese parte a Casotto, il film corale di Sergio Citti (1977) e la sua ultima apparizione nel cinema è nel 2014, in Vacanz... ieri oggi e domani di Lucio Ciotola e Fabio Massa. Come doppiatore, Croccolo ha dato la voce a Totò quando quest'ultimo si era ammalato, Harry Belafonte, Dom DeLuise.
TRE GENERAZIONI
«Se n'è andato un pezzo importante del Cinema e del Teatro. Se n'è andato un compagno di vita tenero e amoroso. Se n'è andato, determinato e consapevole così come è vissuto. A noi tutti resta il dovere e la responsabilità di perpetuarne il ricordo e conservarne il sorriso», ha detto ieri Daniela Cenciotti, la vedova dell'attore. Si è espresso anche il ministro Dario Franceschini: «Con grazia e maestria Croccolo ha attraversato tre generazioni di cinema e teatro ed è stato protagonista anche a fine carriera di convincenti interpretazioni che hanno donato gioia e allegria a molti». Alessandro Gassman ha twittato: «Addio Carlo Croccolo. Buon viaggio. RIP». E il sindaco di Napoli, che per i suoi 90 anni gli consegnò la storica medaglia della città, ha aggiunto: «Rimarrà in ognuno di noi il ricordo del suo sorriso, della sua umanità e della sua splendida arte».
Gloria Satta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA È morto a Napoli, la sua città, l'attore Carlo Croccolo, uno dei più grandi caratteristi che l'Italia abbia mai avuto. Era nato 92 anni fa e la sua carriera, sempre divisa tra cinema, teatro e varietà, è stata costellata di oltre cento film, di cui una ventina interpretati come spalla di Totò, e accanto ad altri grandi come Eduardo, Peppino De Filippo, Vittorio De Sica: 47 morto che parla, in cui aveva il ruolo del cameriere dell'avarissimo principe de Curtis, Miseria e nobiltà, Totò lascia o raddoppia? Signori si nasce, Ragazze da marito, Non è vero... ma ci credo, Bellezze in bicicletta. Aveva vinto un David di Donatello nel 1989 per la sua interpretazione di O re, il film storico di Luigi Magni, ed è stato il padre della sposa in Tre uomini e una gamba (1997), la commedia di Aldo, Giovanni e Giacomo. Negli anni Cinquanta prestò la sua voce a Oliver Hardy, prendendo il posto di Alberto Sordi. A teatro è stato diretto da Giorgio Strehler in La grande magia di Eduardo e ha recitato nelle commedie di Garinei e Giovannini Rinaldo in campo (edizione 1987), accanto a Massimo Ranieri, e Aggiungi un posto a tavola con Johnny Dorelli (1990). Ha preso parte anche a sceneggiati televisivi e fiction, tra cui Capri in cui aveva il ruolo del pescatore Totonno.
LA DIVA
Non solo cinema e teatro. Nella lunga vita di Croccolo c'è stato posto anche per una clamorosa love story con Marilyn Monroe. L'attore rivelò questo segreto 11 anni fa, quando già ne aveva 81, in un'intervista concessa al settimanale Sorrisi e canzoni. «È vero, Marilyn e io abbiamo avuto una storia d'amore», confessò. «È durata soltanto tre mesi ma io ero pazzamente innamorato di lei. Tuttavia stare con una diva di quella grandezza era un inferno e io, alla fine, sono fuggito». L'attore aveva conosciuto la star nel 1961, il periodo peggiore della sua vita che si sarebbe tragicamente conclusa un anno dopo: i due s'incontrarono a una festa a Los Angeles, grazie a Sammy Davis e all'entourage del presidente John Fitzgerald Kennedy. «Abbiamo iniziato a parlare e poi...», rievocava Croccolo. «È cominciata così, come cominciano tante storie. Lei, tra l'altro, aveva il vizio di bere e io tentai di farla smettere, ma inutilmente». Tra le interpretazioni più celebri dell'attore, c'è la macchietta di Pinozzo, il suo alter ego, un giovane ingenuo soldatino, lento di riflessi che compare nei film I cadetti di Guascogna, con Ugo Tognazzi e Walter Chiari, poi in I pompieri di Viggiù. Nel 1971 Croccolo diresse un paio di western (Una pistola per cento croci e Black Killer) sotto falso nome, poi tornò all'amato teatro. Prese parte a Casotto, il film corale di Sergio Citti (1977) e la sua ultima apparizione nel cinema è nel 2014, in Vacanz... ieri oggi e domani di Lucio Ciotola e Fabio Massa. Come doppiatore, Croccolo ha dato la voce a Totò quando quest'ultimo si era ammalato, Harry Belafonte, Dom DeLuise.
TRE GENERAZIONI
«Se n'è andato un pezzo importante del Cinema e del Teatro. Se n'è andato un compagno di vita tenero e amoroso. Se n'è andato, determinato e consapevole così come è vissuto. A noi tutti resta il dovere e la responsabilità di perpetuarne il ricordo e conservarne il sorriso», ha detto ieri Daniela Cenciotti, la vedova dell'attore. Si è espresso anche il ministro Dario Franceschini: «Con grazia e maestria Croccolo ha attraversato tre generazioni di cinema e teatro ed è stato protagonista anche a fine carriera di convincenti interpretazioni che hanno donato gioia e allegria a molti». Alessandro Gassman ha twittato: «Addio Carlo Croccolo. Buon viaggio. RIP». E il sindaco di Napoli, che per i suoi 90 anni gli consegnò la storica medaglia della città, ha aggiunto: «Rimarrà in ognuno di noi il ricordo del suo sorriso, della sua umanità e della sua splendida arte».
Gloria Satta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
