IL MUSEO
VENEZIA Il via libera del Tar al prestito al Louvre di Parigi dell'Uomo

Giovedì 17 Ottobre 2019
IL MUSEO
VENEZIA Il via libera del Tar al prestito al Louvre di Parigi dell'Uomo di Vitruvio (ne riferiamo nel fascicolo nazionale a pagina 12), in controtendenza cautelativa con la precedente sentenza dello scorso 8 ottobre, non coglie impreparato il direttore delle Gallerie dell'Accademia, Giulio Manieri Elia, che finora ha custodito la preziosa opera di Leonarco De Vinci. Così, dopo un lungo percorso, pieno di colpi di scena, degno del miglior thriller, il celebre disegno verrà esposto al museo parigino. Il giorno esatto in cui approderà nella capitale francese è tenuto segreto per motivi precauzionali.
LA MOSTRA
Quello che è certo è che la grande esposizione intitolata semplicemente Léonard de Vinci si terrà al Louvre da giovedì 24 ottobre al 24 febbraio 2020 e sarà allestita nella Sala Napoleone. E' presumibile che, se non per la vernice del 18. almeno per l'inaugurazione ufficiale della mostra dedicata a Leonardo, a conclusione delle celebrazioni in occasione dei cinquecento anni della sua morte. Un sicuro successo tanto che il server su cui effettuare le prenotazioni è andato in tilt per l'eccesso di richieste. Di questa esposizione il celebre disegno rappresenta il coronamento più prezioso. Naturalmente potrà essere esposto solo tre mesi, il limite massimo consentito per qualsiasi tipo di disegno. A causa del deterioramento che subisce da un'eccessiva esposizione alla luce. D'altra parte, come ha giustamente osservato Vittorio Sgarbi, il museo francese è in grado di offrire le migliori condizioni per una corretta esposizione. In attesa del nuovo verdetto, comunque, erano continuate da parte delle Gallerie tutte le procedure necessarie per un trasporto sicuro. A cominciare dal climax, lo speciale box atto a garantire la conservazione e la climatizzazione dell'opera. Un impegno collettivo di tutto il personale.
IL DIRETTORE
«Ringrazio il Tar per questa nuova sentenza, ma da parte mia non avevo mai perso le speranze di un suo positivo pronunciamento dichiara Manieri Elia- E non c'è dubbio che questo costituisce una vittoria da parte del Ministero e mia personale».
«È vero - prosegue il direttore - c'è stato stato molto clamore mediatico sul caso, con un risultato davvero eccezionale: di rendere famoso anche a un pubblico non addetto ai lavori, un disegno. Il Louvre può esibire la Gioconda, ma è un dipinto. Con questa operazione la sua fama sarà equiparata da un disegno. Una cosa incredibile. E poi c'è un altro risvolto. Finalmente tutti sapranno che L'uomo di Vitruvio appartiene alle Gallerie dell'Accademia, a Venezia. Cosa per niente scontata».
Per molto tempo persino alcuni funzionari del ministero erano convinti che il disegno appartenesse alla Pinacoteca di Brera. E' noto che quando Napoleone spogliò tutti i conventi veneziani delle loro opere decise che quelle non destinate al Louvre fossero divise tra le Gallerie dell'Accademia e la Pinacoteca di Brera, privilegiando quest'ultima. Da qui la convinzione che anche il celebre disegno si trovasse a Milano. Fu il motivo per cui l'allora soprintendente Giovanna Nepi Sciré decise di mostrarlo al pubblico. A Venezia.
REALTA' VIRTUALE
Ed ecco un altro interrogativo: una volta ritornato da Parigi per quanto tempo il dipinto dovrà essere riposto al buio nel Gabinetto dei Disegni ? «Per cinque anni, non dieci come qualcuno aveva ipotizzato. Ma stiamo già pensando a una soluzione per renderlo in qualche modo visibile e presente. Non una copia, nonostante l'alta qualità garantita dalle copie con la nuova tecnologia. Piuttosto, sempre grazie alle nuove tecnologie, faremo ricorso alla realtà virtuale».
Lidia Panzeri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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