CENTRO STORICO
VENEZIA A Venezia e provincia ci sono numerosi sfratti tutti i giorni ma in centro storico, spiegano dal Sunia (Sindacato Unitario Inquilini e Assegnatari di Venezia e del Veneto), c'è un altro pesante problema con cui fare i conti, quello degli affitti brevi. «Non si trovano case perché i privati e le agenzie affittano ormai quasi esclusivamente ai turisti e agli studenti, pur di massimizzare il profitto, privando così i cittadini della possibilità di abitarvi - spiega Ivana De Rossi, segretario generale e provinciale del Sunia - anche le giovani coppie che vorrebbero uscire dalla casa dei genitori e andare a vivere in centro storico non possono farlo, perché ormai non si trovano più case in affitto». E sul fronte degli enti pubblici la situazione non è migliore. Molte le case sfitte di proprietà pubblica in laguna che necessitano di lavori di manutenzione e sistemazione per essere assegnate ma restano chiuse e inaccessibili. «È necessario mettere queste case a disposizione degli sfrattati da parte degli enti pubblici preposti alla gestione degli stessi - aggiunge il segretario - rendendoli agibili. Solo in tal modo si eviterà il verificarsi di sgomberi coattivi a mezzo della forza pubblica». Una volta, spiega De Rossi, davanti agli sfratti nelle case private, il Comune di Venezia rispondeva prontamente all'emergenza. «Non perché fossero più bravi ma perché c'erano più finanziamenti rispetto a oggi, come i soldi della Legge speciale - riprende De Rossi - oggi anche il Comune di Venezia inizia ad avere difficoltà nel dare risposte a chi ne ha bisogno e ho chiesto un nuovo incontro all'assessore Luciana Colle».
Sul tavolo, c'è la riformulazione degli accordi territoriali per avare delle agevolazioni nei 44 comuni veneziani «Sul mandato di un decreto ministeriale di gennaio - aggiunge il segretario - accordi per poter avere affitti più bassi e applicare la cedolare secca, ecc». (G.Pra.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VENEZIA A Venezia e provincia ci sono numerosi sfratti tutti i giorni ma in centro storico, spiegano dal Sunia (Sindacato Unitario Inquilini e Assegnatari di Venezia e del Veneto), c'è un altro pesante problema con cui fare i conti, quello degli affitti brevi. «Non si trovano case perché i privati e le agenzie affittano ormai quasi esclusivamente ai turisti e agli studenti, pur di massimizzare il profitto, privando così i cittadini della possibilità di abitarvi - spiega Ivana De Rossi, segretario generale e provinciale del Sunia - anche le giovani coppie che vorrebbero uscire dalla casa dei genitori e andare a vivere in centro storico non possono farlo, perché ormai non si trovano più case in affitto». E sul fronte degli enti pubblici la situazione non è migliore. Molte le case sfitte di proprietà pubblica in laguna che necessitano di lavori di manutenzione e sistemazione per essere assegnate ma restano chiuse e inaccessibili. «È necessario mettere queste case a disposizione degli sfrattati da parte degli enti pubblici preposti alla gestione degli stessi - aggiunge il segretario - rendendoli agibili. Solo in tal modo si eviterà il verificarsi di sgomberi coattivi a mezzo della forza pubblica». Una volta, spiega De Rossi, davanti agli sfratti nelle case private, il Comune di Venezia rispondeva prontamente all'emergenza. «Non perché fossero più bravi ma perché c'erano più finanziamenti rispetto a oggi, come i soldi della Legge speciale - riprende De Rossi - oggi anche il Comune di Venezia inizia ad avere difficoltà nel dare risposte a chi ne ha bisogno e ho chiesto un nuovo incontro all'assessore Luciana Colle».
Sul tavolo, c'è la riformulazione degli accordi territoriali per avare delle agevolazioni nei 44 comuni veneziani «Sul mandato di un decreto ministeriale di gennaio - aggiunge il segretario - accordi per poter avere affitti più bassi e applicare la cedolare secca, ecc». (G.Pra.)
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