IL CASO
VENEZIA Francesco Moraglia, vescovo e patriarca di Venezia, e Massimiliano

Sabato 18 Dicembre 2021
IL CASO VENEZIA Francesco Moraglia, vescovo e patriarca di Venezia, e Massimiliano
IL CASO
VENEZIA Francesco Moraglia, vescovo e patriarca di Venezia, e Massimiliano D'Antiga, già sacerdote e ridotto allo stato laicale da papa Francesco proprio per essersi ribellato al suo patriarca che a dicembre 2018 lo aveva spostato dalla sua parrocchia di San Zulian e San Salvador nella Basilica di San Marco.
Sono loro i due nomi principali che compaiono nella lista testi depositata ieri mattina in tribunale a Venezia durante la prima udienza del processo nei confronti di Enrico Di Giorgi, 76 anni, ex manager milanese alla Montedison di Marghera, con casa a Venezia, e di Gianluca Buoninconti, 55 anni, tecnico informatico di Milano, accusati dalla Procura di essere i corvi del Patriarcato.
Cioè i responsabili materiali di quei fogli affissi sui muri delle calli di Venezia tra gennaio e agosto del 2019 - ispirati da un mandante sconosciuto e firmati da un anonimo Fra.Tino - nei quali si narravano storie di prelati arraffoni, alcuni dei quali impegnati in notti orgiastiche dai risvolti pedofili, con un patriarca se non connivente, quantomeno intenzionato a chiudere un occhio e lasciar correre.
LA VICENDA
Una storia, quella dei corvi, legata in maniera viscerale allo spostamento in cattedrale dell'allora don Massimiliano D'Antiga. Il trasloco del sacerdote era stato osteggiato da fedeli - alcuni di loro inseriti nelle varie liste testi del processo - che avevano manifestato per settimane contro il patriarca. Poi, all'improvviso, ecco i fogli diffamatori della guida della chiesa veneziana, di alcuni sacerdoti a lui vicini e di altri laici considerati nemici di D'Antiga, tanto da portare alla costituzione di sedici parti civili: tra loro lo stesso monsignor Moraglia; il suo vicario, Angelo Pagan, e il Patriarcato (assistiti dall'avvocato Pierpaolo Bottino di Genova), nonché numerosi sacerdoti citati nei volantini e il docente di Scienze religiose Alessandro Tamborini, assistiti dagli avvocati Andrea Bodi, Piero Coluccio, Stefano Tigani, Sarah Franchini, Teresa Lo Torto e Antonio Alessandri. L'udienza è stata rinviata all'8 aprile quando verrà fissato il calendario.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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