I veneziani scendono in campo

Martedì 5 Giugno 2018
I veneziani scendono in campo
LA MANIFESTAZIONE
VENEZIA Venezia vuole vivere e i suoi abitanti vogliono prendere in mano i destini della città. È questa la volontà che, grazie alla terza edizione della manifestazione Tutta mia la città, in campo con scugeri e pironi, sarà espressa il prossimo 9 giugno. Una serata in cui i veneziani si sederanno a tavola ripercorrendo quella che fino a pochi anni fa era una tradizione consolidata, in cui socializzare, prendersi cura gli uni degli altri e stare in compagnia. Il tutto davanti a un buon piatto da condividere e un bicchiere di vino per stare insieme. La presentazione dell'evento, che è avvenuta ieri sera alla Scoleta dei Calegheri, ha fornito tanti spunti di riflessione sui problemi veneziani, quello centrale è stato la carenza di convivialità e le sempre più sporadiche occasioni in cui poter condividere l'essere cittadini di una città. Il primo ad auspicare flessibilità da parte delle istituzioni è stato il presidente della municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini: «Mi auguro che ci sia un po' di flessibilità da parte di chi debba controllare, visto che in città i controlli non sempre sono così solerti. Potrà essere che si sfori di qualche posto rispetto ai tavoli preventivati, ma sempre rispettando la sicurezza».
«RIPOPOLARE I CAMPI»
L'occasione, hanno specificato gli attivisti delle tante associazioni che partecipano all'evento, vuole essere solo un modo per vivere lontano dalle apprensioni dei turisti, ripopolando le calli e i campi che ieri sono stati definiti a più riprese: «I salotti della nostra città». «Vogliamo tornare a vivere come facevano i nostri nonni una volta: vivendo i nostri spazi», ha spiegato Gianfranco Costantini, dell'associazione Remiera Tre Archi. E proprio questo problema ha sollevato alcune obiezioni da parte della stessa associazione sportiva, ma anche dalle altre presenti, come La Vida, Rialto Novo, Il Granello di Senape e i Gruppi di Acquisto Solidale: «Le associazioni non possono pagare i plateatici, il Comune non ci deve castrare, dobbiamo poter mettere un tavolo fuori senza prendere la multa, invece si vuole penalizzare il non profit. Del resto, tutti i campi sono privatizzati, ma è giusto che si usino anche per condividere la vita insieme».
IL PROGRAMMA
Alla conferenza sono stati quindi presentati i dettagli della manifestazione: «Facciamo per il terzo anno questo evento e abbiamo ricevuto una risposta calda, con tredici zone della città coinvolte per circa 1500 abitanti attesi grazie al lavoro delle 22 associazioni», ha spiegato Martini. Il presidente ha quindi sottolineato una delle novità di quest'anno: «È bello l'inserimento delle parrocchie che entrano a far parte attiva della vita cittadina».
La consigliera di municipalità Stefania Bertelli ha posto l'accento sull'orgoglio con cui si è riusciti a raggiungere l'obiettivo nonostante le difficoltà: «Se si fa parte degli eventi della Città in Festa le difficoltà spariscono. Noi ci teniamo a non far parte di quella serie, è questione di una dimostrazione di volontà e voglia».
Senza dimenticare il rispetto all'ecologia, hanno specificato le associazioni, che invitano tutti a portarsi le stoviglie da casa per evitare di usare quelle di plastica.
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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