Miglior libro di cucina, premiati due veneti

Martedì 16 Luglio 2019
Parla veneto la seconda edizione del premio nazionale Iolanda per il miglior libro di cucina e di ricette, consegnato sabato sera a Tricase (Lecce). Infatti sono veneti entrambi i vincitori delle sezioni speciali dedicate alla cucina della memoria: Roberta Libero, di Montagnana (Pd) che ha scritto La scatola di latta (Bertoni) e Alessandro Marzo Magno, di Venezia, autore di Il ricettario di casa Svevo (La nave di Teseo). Vincitrice assoluta del premio è stata proclamata Leda Vigliardi Paravia, con A tavola con gli amici (Cinquesensi) che ha prevalso su Questa terra è la mia terra, di Peppe Guida, chef dell'antica osteria Nonna Rosa, di Vico Equense (Napoli) e su Il diamante nel piatto. Storia golosa della Sicilia in 100 ricette e cunti, giornalista enogastronomica (per i non siciliani: cunti significa racconti, poiché ogni ricetta è corredata di un racconto che la colloca nella storia di una gastronomia, quella siciliana, che sta ai vertici di tutta la cucina italiana). La montagnanese Renata Libero ha realizzato un libro di ricette, corredato di accattivanti fotografie, che si rifanno alla tradizione, ma con un occhio all'innovazione. La scatola di latta è il luogo dove in tante case si conservavano le ricette familiari e Libero l'ha idealmente aperta per estrarle e raccontarle. Il veneziano Alessandro Marzo Magno ha raccontato la storia dell'unico ricettario sopravvissuto al bombardamento, nel 1945, di villa Veneziani, ovvero la dimora triestina dello scrittore Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz), con una chiosa curiosa: alla famiglia Veneziani la ricetta che interessava di più non era una di quelle che si realizzavano in cucina, ma la formula segretissima necessaria per ottenere la vernice antivegetativa sottomarina che i Veneziani hanno per primi inventato e che da Trieste ha viaggiato, e viaggia ancora, seppur modificata, per tutti i mari del mondo. La Veneziani aveva anche una succursale a Murano, nella laguna di Venezia, e un'altra a Londra dove Italo Svevo si recava per mettere in pratica la ricetta dell'antivegetativo che solo lui, assieme a pochi altri, conosceva. Anche il premio è made in Veneto, in quando consiste in un'opera in bronzo dello scultore Gianni Cudin, goriziano di nascita, ma padovano per scelta da ormai cinquant'anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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