Guerra per la droga in città

Mercoledì 15 Agosto 2018
Guerra per la droga in città
SICUREZZA
MESTRE Il motore è sempre la droga. La brutale aggressione di piazzetta Coin è stato un regolamento di conti per vecchie questioni legate allo spaccio di stupefacenti. Gli investigatori della squadra mobile ne sono convinti. Probabilmente un debito, o qualche altra questione sulla gestione delle varie zone. Un affare tra connazionali, comunque, visto che sia i dieci scesi da due auto armati di spranghe, sia l'aggredito, che ha esploso 8 colpi di pistola poco prima delle due di notte, sono albanesi.
LE INDAGINI
Al momento gli investigatori dispongono delle deposizioni di alcuni testimoni e della vittima, un pregiudicato con precedenti per spaccio. Si aspettano le immagini delle telecamere della zona per far luce sulla vicenda e riuscire a risalire ai responsabili. L'aggredito, in ogni caso, conosceva bene i suoi aggressori. La spedizione punitiva è stata decisamente scenografica: le auto, una Mini e una Citroen C3, sono piombate in piazzetta Coin imboccando via Lazzari contromano, proprio nel momento in cui l'obiettivo era uscito da un bar.
NUOVO CLAN
«Ora toccherà agli albanesi». Un gruppetto di tossicodipendenti, passando per via Monte San Michele nei giorni successivi alla retata del 10 luglio, aveva commentato così lo smantellamento dell'impero nigeriano. Questo sembrerebbe essere un primo riscontro. I primi a farsi avanti, per riprendere in mano il vuoto lasciato dagli africani, erano stati i tunisini. Ma il gruppo maghrebino non ha l'organizzazione né l'efficienza dei nigeriani: la maggior parte di questi, infatti, sono spacciatori-consumatori, vendono per comprare delle dosi per loro. Altra cosa, a questo punto, sembra essere il gruppo degli albanesi. Finora, a Mestre, il loro era sempre stato un secondo livello, di raccordo con la grande distribuzione. Può essere, però, che la possibilità di avere il controllo totale della piazza più allettante del Veneto per la vendita di droga, abbia fatto muovere anche i pezzi più grossi.
CONTROLLI
La battaglia, quindi, non è finita. I carabinieri hanno passato al setaccio il rione Piave, passando dalle zone di via Monte San Michele e via Trento, alle aree di Marghera, della stazione e dei parchi. I militari hanno quindi denunciato due presunti spacciatori: un 40enne tunisino, controllato in via della Rinascita e trovato con due involucri di cocaina, e una nigeriana di 27 anni, trovata con 5 dosi di marijuana in un borsello. Denunciato, inoltre un 42enne tunisino, irregolare in Italia e con un decreto di espulsione sulle spalle, trovato in piazzale Bainsizza. Sono stati denunciati, inoltre due italiani, ubriachi, per non aver voluto fornire le generalità ai carabinieri intervenuti perché i due, a bordo di un autobus, si erano rivelati particolarmente molesti verso gli altri passeggeri. La polizia, invece, ha messo in atto dei controlli notturni con gli agenti del commissariato di Mestre e del reparto mobile e prevenzione crimine. Sempre in via Piave, controlli a persone e locali: i poliziotti hanno identificato 42 persone, di cui 15 con precedenti per stupefacenti. Sono stati notificati 9 fogli di via obbligatorio. Due le persone denunciate: un cittadino nigeriano, per inottemperanza al foglio di via obbligatorio, e un cittadino dominicano, denunciato per possesso di strumenti atti ad offendere.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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