Frode dell'Iva sui carburanti, evasione milionaria

Venerdì 20 Dicembre 2019
IL CONVEGNO
MESTRE Quasi 20 miliardi di euro. A tanto ammonta, ogni anno in Italia, il danno erariale per le casse dello Stato provocato dall'evasione fiscale, di accise e Iva, conseguente al traffico internazionale fraudolento di carburanti. Un problema che tocca da molto vicino il Veneto, porta d'ingresso per molte autocisterne di contrabbando provenienti dall'Est Europa (soprattutto Polonia) e non in pochi casi terra di stoccaggio irregolare. Se ne è parlato ieri al Novotel di via Ceccherini nel corso di un convegno sul Traffico internazionale di prodotti petroliferi La realtà veneta, promosso da Confcommercio Veneto, in collaborazione con la Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. A favorire l'evasione dell'Iva è il traffico di autocisterne provenienti dai confini orientali che favorisce il trasporto di prodotti petroliferi destinati a essere rivenduti a prezzi concorrenziali. La tax gap - così viene definita - provoca storture del mercato e sleale concorrenza, spesso, peraltro, con la commercializzazione di prodotti (benzina e gasolio) di non buona qualità, e cagiona una contrazione del 10,7% del gettito erariale annuale. Con danni che si ripercuotono in tutto il Paese, ma che finiscono fatalmente per penalizzare i titolari delle stazioni di servizio tradizionali. Sul tema si sono confrontati ufficiali della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Dogane, rappresentanti di Assopetroli e delle associazioni di settore che per primi patiscono i danni di questa frode.
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