DOLO
«Le liste di attesa implodono. Pazienti lasciati inutilmente in attesa di essere richiamati per gli esami». La presidentessa del Tribunale del malato Sandra Boscolo ha ricevuto decine e decine di segnalazioni sulla situazione relativa alle attese che i pazienti sono costretti a subire ed anche alle mancate fissazioni. E denuncia: «Si è passati dalle liste di galleggiamento con le quali i pazienti rimanevano in attesa della chiamata per la fissazione della visita o dell'esame, alla presa in carico senza data ma con successiva chiamata telefonica. Che, però, non arriva».
«Ricordo che se il medico curante ha indicato la lettera D nella prescrizione, la visita dev'essere eseguita entro trenta giorni - spiega Sandra Boscolo -, mentre un esame strumentale entro 60 giorni, ma spesso i pazienti attendono invano e non ricevono alcuna chiamata entro i termini previsti». Le cause? «Sicuramente la grave carenza di medici, 149 in tutta l'Ulss 3, e solo nel distretto Dolo-Mirano mancano ben otto radiologi e otto cardiologi - risponde la presidente -. Vorrei però spezzare una lancia verso i medici che operano con abnegazione e grande senso di sacrificio pur in condizioni non ottimali che si ripercuotono anche sulla qualità delle prestazioni. Costretti a turni massacranti, svolgono tantissime ore di straordinario e non riescono neppure a svolgere le previste ore di aggiornamento mensile».
L'ALLARME
Il Tribunale del malato ricorda che in queste condizioni viene leso l'articolo 2 della Carta europea dei Diritti del malato che prevede il diritto all'accesso di tutti i cittadini ai servizi sanitari, oltre alla perdita di fiducia nei confronti del servizio pubblico. «Ci sono cittadini che sono costretti a rivolgersi al servizio privato - riprende Sandra Boscolo -. La mancanza di medici, penso ai radiologi, è grave perché mancano i controlli oncologici a rischio. Mmolti medici fuggono dal servizio pubblico non tanto perché nel privato guadagnino di più, ma proprio a causa dello stress del carico di lavoro che incide anche sulla qualità del servizio». Infine, l'appello del Tribunale del malato: «Noi continueremo a segnalare le situazioni che creano ansia per l'attesa e forte preoccupazione dei pazienti - conclude la presidente -. Per questo li invitiamo a non lasciar perdere, ma a rivolgersi a noi quando non vengono richiamati per una visita o un esame».
Lino Perini
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Le liste di attesa implodono. Pazienti lasciati inutilmente in attesa di essere richiamati per gli esami». La presidentessa del Tribunale del malato Sandra Boscolo ha ricevuto decine e decine di segnalazioni sulla situazione relativa alle attese che i pazienti sono costretti a subire ed anche alle mancate fissazioni. E denuncia: «Si è passati dalle liste di galleggiamento con le quali i pazienti rimanevano in attesa della chiamata per la fissazione della visita o dell'esame, alla presa in carico senza data ma con successiva chiamata telefonica. Che, però, non arriva».
«Ricordo che se il medico curante ha indicato la lettera D nella prescrizione, la visita dev'essere eseguita entro trenta giorni - spiega Sandra Boscolo -, mentre un esame strumentale entro 60 giorni, ma spesso i pazienti attendono invano e non ricevono alcuna chiamata entro i termini previsti». Le cause? «Sicuramente la grave carenza di medici, 149 in tutta l'Ulss 3, e solo nel distretto Dolo-Mirano mancano ben otto radiologi e otto cardiologi - risponde la presidente -. Vorrei però spezzare una lancia verso i medici che operano con abnegazione e grande senso di sacrificio pur in condizioni non ottimali che si ripercuotono anche sulla qualità delle prestazioni. Costretti a turni massacranti, svolgono tantissime ore di straordinario e non riescono neppure a svolgere le previste ore di aggiornamento mensile».
L'ALLARME
Il Tribunale del malato ricorda che in queste condizioni viene leso l'articolo 2 della Carta europea dei Diritti del malato che prevede il diritto all'accesso di tutti i cittadini ai servizi sanitari, oltre alla perdita di fiducia nei confronti del servizio pubblico. «Ci sono cittadini che sono costretti a rivolgersi al servizio privato - riprende Sandra Boscolo -. La mancanza di medici, penso ai radiologi, è grave perché mancano i controlli oncologici a rischio. Mmolti medici fuggono dal servizio pubblico non tanto perché nel privato guadagnino di più, ma proprio a causa dello stress del carico di lavoro che incide anche sulla qualità del servizio». Infine, l'appello del Tribunale del malato: «Noi continueremo a segnalare le situazioni che creano ansia per l'attesa e forte preoccupazione dei pazienti - conclude la presidente -. Per questo li invitiamo a non lasciar perdere, ma a rivolgersi a noi quando non vengono richiamati per una visita o un esame».
Lino Perini