Dal Giappone a San Marco per far conoscere al mondo l'antica arte del kimono

Giovedì 24 Ottobre 2019
IL CORTEO
Metti un kimono in piazza San Marco. Anzi, non uno, ma cinquanta. Tutti fatti rigorosamente a mano, di seta cangiante, uno diverso dall'altro. Per indossarli, le signore arrivate dal Giappone hanno dovuto farsi aiutare da un assistente perché non è possibile, senza un aiuto, mettere al loro posto i dodici pezzi di cui sono composti questi indumenti. Bisogna essere in due e servono almeno venti minuti a testa. Dopodiché, in piazza San Marco, quando il gruppo si è messo in posa davanti alla basilica, i turisti si sono scatenati a scattare foto. «Neanche in Giappone capita di vedere così tante signore indossare tutte assieme il kimono, è uno spettacolo anche per noi», ha confessato l'interprete Yukimo Shogan che accompagnava il gruppo.
I PROMOTORI
L'iniziativa è di Japan Kimono System, l'associazione presieduta da Hidenori Sasaki nata nel 1993 e che da tempo organizza visite culturali per promuovere quello che è diventato il costume nazionale del Giappone. Dell'associazione fanno parte principalmente negozi che vendono i pregiati tessuti con cui realizzare i kimono. In tutto sono 97 soci. «Non è una catena - ha specificato il presidente Hidenori Sasaki - Sono tutte singole boutique o sartorie. E le signore che indossano i costumi sono le titolari e anche alcune loro clienti. È la più grande associazione di kimono».
LO SCOPO
La visita a Venezia ha avuto proprio lo scopo di far conoscere questo prezioso indumento. Prezioso anche perché servono un mese e mezzo di lavoro per realizzarlo. Il modello base costa circa 2mila euro, ma si può arrivare a prezzi stratosferici, a seconda dei tessuti impiegati. E anche delle calzature. Le infradito calzate da presidente Hidenori Sasaki erano realizzate ad esempio con la seta delle cravatte.
Iniziative analoghe ci sono state a Vienna, Praga, Monaco. «È la prima volta che veniamo in Italia e abbiamo scelto la splendida città di Venezia per farci conoscere. Si consideri che raramente indossiamo il kimono quando siamo all'estero ed è ancor più raro presentarci tutti in gruppo in costume», ha detto il presidente del sodalizio.
I componenti dell'associazione Jks hanno formato un singolare corteo partendo dall'hotel Danieli e, attraversando piazza San Marco, hanno raggiunto l'hotel Luna Baglioni dov'erano in programma il kanpai, cioè il brindisi, e quindi la cena. A fare gli onori di casa Deborah Onisto, consigliera comunale delegata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ad accogliere gli ospiti arrivati dal Giappone. «Apprezziamo l'amore e la cura che in Giappone vengono riservati all'abito tradizionale del Paese - ha detto Onisto - Tener vive le tradizioni è un valore che ci accomuna. Noi veneziani abbiamo i mestieri, i vetri, i merletti, le feste popolari. In Giappone tengono viva la cultura del kimono. Ma con le tradizioni è il rispetto della città che deve essere soprattutto portato avanti».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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