Così il Gazzettino raccontò la storia

Mercoledì 14 Agosto 2019
Qui sotto un brano delle cronache dell'epoca sul Gazzettino.

La città dormiva ancora, a quell'ora, o appena si destava, dal torpido sonno della notte torrida, quando lo stormo grifagno le si è avventato sopra con la rabbiosa ferocia d'un volo di rapaci su di un inerme gregge, ad abbeverarsi di sangue innocente. Fulmineo, indiscriminabile. Il gesto delittuoso l'ha colta di sorpresa, l'ha scossa brutalmente dalla sua calma serena, e selvaggiamente l'ha violentata, straziandola nella viva carne del suo popolo e minacciandola nella preziosità dei suoi tesori. Ci potrà essere, forse, ancora qualcuno - uno solo! - che, posto di fronte, per esempio, al tragico spettacolo di morte offerto dal vaporino diretto a Fusina con a bordo nient'altro che pacifica gente - donne bambini, lavoratori in gita per le ferie d'agosto -, dopo il sadico, accanito mitragliamento dei banditi dell'aria, saprà trovare una qualsiasi, pur quanto larvata scusante ad una simile, inqualificabile dimostrazione di malvagità inutile quanto spietata? E che dire del bombardamento e del selvaggio mitragliamento della nave-ospedale «Freiburg»? C'è, in queste imprese che nulla hanno a che vedere con le pur dure e purtroppo talora tremende necessità della guerra, il segno inconfondibile di quel satanico gusto per la violenza. L'attacco principale è stato diretto contro la nave ospedale germanica «Freiburg» ormeggiata in Bacino fra la punta della Dogana e l'isola di S. Giorgio. La nave recava ben evidenti dunque i contrassegni della Croce Rossa. L'attacco è stato sfrenato da tre caccia-bombardieri a bassissima quota due dei quali provenienti dalla parte del Canal Grande e il terzo dalla parte del Lido. Gli aerei incursori hanno cercato di centrare la nave con il lancio di quattro bombe, che però sono scoppiate in acqua.
L'unico effetto di queste bombe fu quello di cagionare estesi danneggiamenti, con lo spostamento d'aria, ai vetri degli edifici contornanti il Bacino fra cui la Basilica della Salute, la Basilica di S. Marco e il Palazzo Ducale, monumenti incomparabili che hanno così riportato le prime conseguenze di questa guerra condotta dal nemico con indicriminata ferocia. Non contenti di ciò, gli aerei incursori hanno proseguito il loro attacco contro la nave ospedale crivellandola di colpi con le mitraglie e i cannoncini di bordo. Fortunatamente, la nave non ospitava feriti ma il mitragliamento provocò numerose vittime fra il personale sanitario di bordo. Si sono contati un morto e undici feriti: anche il capitano appartenente alla Marina mercantile è stato colpito alla testa, mentre il primo medico ha riportato una ferita alla spalla. Tutto il lato di tribordo della nave presenta numerosissimi fori di proiettili e di schegge, che hanno seminato la rovina anche nell'interno. Inutile dire questo attacco è avvenuto contro tutte le regole della Croce Rossa Internazionale.
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