CALCIO IN LUTTO
Il calcio veneziano dice addio a una delle sue leggende più

Lunedì 27 Settembre 2021
CALCIO IN LUTTO
Il calcio veneziano dice addio a una delle sue leggende più amate: si è spento sabato Gianni Rossi, grande bomber del Venezia Calcio dal 1955 al 62. Ma anche uno dei pochi calciatori veneziani che riuscì ad approdare alla corte della Vecchia Signora a Torino, sponda Juventus, con cui ha disputato un campionato (1962-63) togliendosi, tra l'altro, anche la soddisfazione di segnare un gol e di disputare una competizione europea. Rossi è un altro pezzo del grande Venezia che se ne va.
LA CARRIERA
Classe 1936, Il prossimo 14 ottobre, avrebbe festeggiato 85 anni. Da tempo, però, le sue condizioni di salute erano molto fragili: abitava al Lido, nella zona del lungomare Marconi, e frequentava, finché le forze glielo hanno permesso, il gruppo degli ex neroverdi. La notizia della sua morte ha provocato un grande vuoto: Rossi era una persona per bene, un uomo tutto d'un pezzo, piegato, ma mai spezzato anche dalla sofferenza. Un lutto che coinvolge non solo il Calcio Venezia, ma anche la Juventus e il Bari, altra società in cui ha lasciato il segno, oltre a un gran bel ricordo, totalizzando tra il 1963 e il 66 55 presenze e 6 gol. Naturalmente è stata la maglia neroverde a regalargli le maggiori soddisfazioni: 124 presenze condite da 24 reti, con il punto più alto la serie A del 1961-62, in cui è diventato un punto di riferimento quasi irrinunciabile del reparto offensivo, totalizzando 30 presenze con 6 gol. Prima dell'addio per approdare alla Juve, Rossi ha anche indossato le maglie del Rapallo e del Sottomarina, società con cui ha concluso la carriera di giocatore.
NUOVA VITA
Dopo qualche anno fuori dal giro del pallone, ha iniziato un'altra avventura, sempre nel calcio, ma come allenatore. Ha girovagato nel Veneto guidando, tra gli altri, Montebelluna, Treviso, ancora il Venezia, Mestre e Cittadella, fino a godersi la meritata pensione. Rossi era un attento osservatore anche del calcio di oggi. Anche con i più giovani non risparmiava lunghe chiacchierate, in cui raccontava, con generosità e passione, mille aneddoti della sua prestigiosa carriera. Il calcio è cambiato ma per lui restavano saldi i valori di uno sport pulito, vissuto con entusiasmo, passione, sacrificio e dedizione. Un gruppo di tifosi si augura che oggi, nella sfida al Penzo con il Torino, la squadra trovi il modo di rendergli omaggio.
Lorenzo Mayer
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci