Bretella ferroviaria per l'aeroporto ancora in forse: il Governo ci pensa

Sabato 20 Aprile 2019
INFRASTRUTTURE
MESTRE Anche la bretella ferroviaria per l'aeroporto di Tessera è bloccata. Come per le navi da crociera, il Governo gialloverde, e in particolare il Movimento 5 Stelle, vuol vederci chiaro e capire se il rapporto costi benefici è favorevole per le finanze pubbliche o no. Dopo mesi di stallo, durante i quali da Roma i tecnici e i politici rispondevano a chi da Venezia chiedeva lumi che il ministro dei Trasporti aveva messo una pietra tombale sull'opera, ora pare che invece qualcosa si stia muovendo nella direzione opposta.
PRIMI INCONTRI
Nei giorni scorsi si doveva tenere un primo incontro tra Italfer, la società di progettazione, e Rfi, Rete ferroviaria italiana, per riavviare il percorso, ma è ancora presto per poter dire che la situazione si è sbloccata, che l'opera verrà realizzata e che i tempi saranno rispettati, ossia il 2025 per l'inaugurazione del nuovo tracciato. Se la trafila è quella che si sta seguendo per decidere dove realizzare il nuovo porto per ospitare le navi da crociera più grandi, i tempi si annunciano lunghi, dato che il decreto Clini-Passera che vieta il passaggio davanti al bacino di San Marco risale al 2012 e, dopo sette anni, non c'è ancora nessuna decisione definitiva; o, meglio, ci sarebbe, quella del Comitatone del 7 novembre 2017 che ha individuato il canale industriale Nord a Porto Marghera, ma il Governo attuale pensa ad altre soluzioni.
Anche per la bretella ferroviaria la decisione c'è già e aggiunge pure la fermata per il futuro stadio. Ma è intervenuto un taglio nazionale dei fondi destinati alle Ferrovie dello Stato; inoltre, nello specifico, sono stati posti dei quesiti in Parlamento, ad esempio sul perché la bretella non venga realizzata a doppio binario invece che singolo, sulle motivazioni del famoso cappio ossia del percorso circolare che la bretella compirà per portare i treni dentro all'aerostazione e farli uscire verso Trieste, o, ancora, del perché non possa proseguire per la gronda lagunare fino in stazione a Mestre (in tal senso anni fa esisteva un progetto faraonico che contemplava un lungo tratto in galleria, e che venne bocciato per i costi eccessivi e soprattutto per l'enorme impatto ambientale sula laguna).
Save, la società di gestione dell'intercontinentale Marco Polo ha ribadito più volte che, in assenza di intermodalità, vale a dire di una rete di trasporti che contempli auto, barche e treni, il vettore principale resta la gomma e la strada, e quindi lo scalo ha bisogno di nuovi parcheggi, tant'è vero che entro pochi anni conta di arrivare a circa 10 mila posti auto. Se da Mestre e da Trieste, invece, il treno potrà finalmente arrivare in aerostazione, le cose per il futuro potranno essere riequilibrate.
PRONTI AL CONFRONTO
«L'Amministrazione comunale è sempre pronta a un confronto, il sindaco Brugnaro è molto sensibile su questo argomento - spiega l'assessore alla Mobilità Renato Boraso -. Quando il Ministero avrà le idee più chiare, saremo pronti di nuovo a discuterne assieme, ovviamente salvaguardando l'interesse di Dese e dei cittadini di Tessera, altrimenti dovremo prendere atto che non si fa più nulla».
Quando l'assessore parla della tutela del territorio si riferisce al fatto che il progetto prevede la demolizione di decine di case a Dese, mentre a Tessera il cappio va a finire praticamente in centro al paese. Inoltre la popolazione locale chiede altri interventi, come ha più volte spiegato Ezio Ordigoni, ex presidente della Municipalità di Favaro: garanzie per chi perderà la casa di poterla ricostruire in paese, opere di ricucitura del territorio che è stato spaccato a metà dalla bretella autostradale e vedrà peggiorare le cose con la bretella ferroviaria, come il ripristino di collegamenti viari interrotti, una pista ciclabile per collegare le varie strade e i centri vitali, tratti insonorizzati vicino ai centri abitati, sistemazione idraulica.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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