LA MOSTRA
Quest'anno partirà da Venezia la terza edizione di Bias, la Biennale d'Arte Sacra delle Religioni dell'Umanità, l'esposizione voluta e promossa dalla Fondazione Donà dalle Rose, Wish-World International Sicilian Heritage e dall'artista Rosa Mundi. Cento sono gli artisti selezionati da tutto il mondo che hanno lavorato sul tema proposto: Il gioco: il gioco del tempo, il tempo del gioco. Scopo di Bias è contribuire alla realizzazione di un percorso di crescita collettivo, di un contesto di espressione artistica e dialogo interreligioso, al confine tra il sacro e la spiritualità più eclettica, per trasformare l'arte in uno strumento di indagine, denuncia e conoscenza attraverso cui annientare il pregiudizio, la cui traduzione in inglese è proprio bias. L'inaugurazione è prevista oggi alle 17.30 alla Marina di Sant'Elena, a Venezia, alla presenza della direttrice di Bias 2020 Chiara Modìca Donà dalle Rose. «L'Arte è un linguaggio universale che supera le barriere e anche il virus è il commento della direttrice, felice quest'anno di inaugurare la rassegna proprio a Venezia.
L'OBIETTIVO
«Il tema 2020 è pertinente ai tempi del covid; le regole che ci vengono insegnate di solito le apprendiamo fin da piccoli attraverso il gioco, inoltre il tempo cambia sempre le carte in tavola. - afferma - Dopo Venezia toccherà alla Sicilia, Liguria, Senegal ed Egitto» dice, spiegando che quest'anno la Biennale doveva toccare 39 luoghi nel mondo, tra cui Giamaica e Kazakistan, ma le sedi sono state ridotte per l'emergenza sanitaria. Sono 17 gli artisti che fino al 30 ottobre esporranno le loro opere per il giardino della Marina, divisi in padiglioni religiosi, a secondo la sfera spirituale di appartenenza. Tra gli artisti presenti anche il duo Alvitiart, composto dai fratelli Patrizio e Cristiano Alviti. Bias è una scoperta di genuinità e valore. Per l'occasione ho realizzato I Giganti una serie di bronzi che diventano una sorta di macchina del tempo spiega Cristiano Alviti. Volontà di ferro è il progetto realizzato da Patrizio Alviti durante il lockdown: «Sono lastre di ferro incise che mostrano l'immagine di un paesaggio che ci è stato precluso» dice, spiegando come le lastre, allestite a creare un labirinto, mostrino la stessa immagine resa però con colori diversi per indicare come le cose possono essere colte ogni volta in modo differente a seconda delle emozioni del momento. Oltre alle opere d'arte, in estate la darsena della Marina verrà animata da attività sportive e culturali, (karatè, yoga e scrittura creativa), e sarà allestito uno spazio ristoro. Altra inaugurazione seguirà sabato 13 nel giardino Villa Barbarigo in Valsanzibio sui Colli Euganei. Lì numerose sculture realizzate da 7 artisti dialogheranno con le antiche statue presenti.
Francesca Catalano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quest'anno partirà da Venezia la terza edizione di Bias, la Biennale d'Arte Sacra delle Religioni dell'Umanità, l'esposizione voluta e promossa dalla Fondazione Donà dalle Rose, Wish-World International Sicilian Heritage e dall'artista Rosa Mundi. Cento sono gli artisti selezionati da tutto il mondo che hanno lavorato sul tema proposto: Il gioco: il gioco del tempo, il tempo del gioco. Scopo di Bias è contribuire alla realizzazione di un percorso di crescita collettivo, di un contesto di espressione artistica e dialogo interreligioso, al confine tra il sacro e la spiritualità più eclettica, per trasformare l'arte in uno strumento di indagine, denuncia e conoscenza attraverso cui annientare il pregiudizio, la cui traduzione in inglese è proprio bias. L'inaugurazione è prevista oggi alle 17.30 alla Marina di Sant'Elena, a Venezia, alla presenza della direttrice di Bias 2020 Chiara Modìca Donà dalle Rose. «L'Arte è un linguaggio universale che supera le barriere e anche il virus è il commento della direttrice, felice quest'anno di inaugurare la rassegna proprio a Venezia.
L'OBIETTIVO
«Il tema 2020 è pertinente ai tempi del covid; le regole che ci vengono insegnate di solito le apprendiamo fin da piccoli attraverso il gioco, inoltre il tempo cambia sempre le carte in tavola. - afferma - Dopo Venezia toccherà alla Sicilia, Liguria, Senegal ed Egitto» dice, spiegando che quest'anno la Biennale doveva toccare 39 luoghi nel mondo, tra cui Giamaica e Kazakistan, ma le sedi sono state ridotte per l'emergenza sanitaria. Sono 17 gli artisti che fino al 30 ottobre esporranno le loro opere per il giardino della Marina, divisi in padiglioni religiosi, a secondo la sfera spirituale di appartenenza. Tra gli artisti presenti anche il duo Alvitiart, composto dai fratelli Patrizio e Cristiano Alviti. Bias è una scoperta di genuinità e valore. Per l'occasione ho realizzato I Giganti una serie di bronzi che diventano una sorta di macchina del tempo spiega Cristiano Alviti. Volontà di ferro è il progetto realizzato da Patrizio Alviti durante il lockdown: «Sono lastre di ferro incise che mostrano l'immagine di un paesaggio che ci è stato precluso» dice, spiegando come le lastre, allestite a creare un labirinto, mostrino la stessa immagine resa però con colori diversi per indicare come le cose possono essere colte ogni volta in modo differente a seconda delle emozioni del momento. Oltre alle opere d'arte, in estate la darsena della Marina verrà animata da attività sportive e culturali, (karatè, yoga e scrittura creativa), e sarà allestito uno spazio ristoro. Altra inaugurazione seguirà sabato 13 nel giardino Villa Barbarigo in Valsanzibio sui Colli Euganei. Lì numerose sculture realizzate da 7 artisti dialogheranno con le antiche statue presenti.
Francesca Catalano
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