Un bando da 12 milioni di euro per aiutare le imprese a rinnovarsi

Martedì 25 Giugno 2019
Un bando da 12 milioni di euro per aiutare le imprese a rinnovarsi
LA NOVITÀ
UDINE Un nuovo bando del valore di circa 12 milioni di euro tra gennaio e febbraio del prossimo anno è stato preannunciato dall'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini per sostenere l'innovazione e la competitività del tessuto produttivo regionale incluso quelle afferente al terziario. Bini, evidenziando come le limitate disponibilità di risorse non consentano più interventi a pioggia, ha comunque ribadito la priorità rappresentata dal commercio per l'attuale amministrazione in quanto «tassello essenziale per l'attivazione e la ripresa di un circuito virtuoso dell'economia». Una consapevolezza che si tradurrà in supporti concreti alle imprese del comparto commerciale nell'affrontare le sfide della digitalizzazione e dei nuovi strumenti attori del mercato.
LA STRATEGIA
«La crescita dell'e-commerce è irreversibile ha osservato l'assessore - e va cavalcata, piuttosto che combattuta, collegandola al commercio tradizionale, e la Pubblica amministrazione ha il dovere di assecondare chi è propositivo. Per questo, dopo aver licenziato il credito di imposta sulla digitalizzazione, la Regione collocherà 12 milioni di euro di premialità di fondi Por Fesr sull'innovazione delle imprese». Dunque ha aggiunto: «Commercio tradizionale, come luogo fisico, ed e-commerce devono stare insieme e il nostro compito è quello di favorire la transizione verso la quarta rivoluzione che è già in atto». Se da un lato bisogna favorire i processi di digitalizzazione, c'è una seconda strategia, a giudizio di Bini, che le Pubbliche amministrazioni possono adottare per salvaguardare gli esercizi presenti sul territorio: «Si tratta di rilanciare i centri storici e di rianimare le botteghe di un tempo, capaci di offrire quelle emozioni con le quali il web non può competere». I negozi, che assolvono a una funzione sociale e di tutela della sicurezza sono stati messi in difficoltà dalla grande distribuzione:« Si è permesso con scelte scellerate ha sottolineato Bini di costruire troppi centri commerciali ora sopraffatti dal e-commerce, secondo una tendenza che sarà di lungo periodo, visto che già oggi gli adolescenti comprano tutto su internet»
LE FAMIGLIE
È lievitato non di poco il numero delle famiglie che dispongono di un accesso domestico alla rete: anche in Friuli Venezia l'incremento è notevole, pari a +6,2% dal 2017 ad oggi con una media del 76,2%. Lo rivela il report di Format Research: nel Nordest si attesta al 78,3%, nel Nordovest al 77,7%, al 77% al Centro e al 69,7% al Sud e nelle isole. In Italia, infatti, se tra il 2008 e gli inizi del 2018 i negozi tradizionali sono scesi di oltre 63mila unità (da 570 mila a 510mila), le attività esclusivamente web si sono triplicate (da 6 mila a 20 mila, +333%): una dinamica di crescita, quest'ultima, riscontrata in misura ragguardevole anche in Friuli Venezia Giulia dove, le unità produttive dedite al solo online, sono 319 (+169 rispetto a dieci anni fa, per una percentuale di incremento del 211%).
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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