Lo sport scoperto a quattro anni Il cucciolo gigante degli azzurri

Giovedì 5 Agosto 2021
IL PERSONAGGIO
BUJA Jonathan Milan nasce il 1° ottobre del 2000 all'Ospedale di Tolmezzo; cresce a Buja, avvicinandosi allo sport in mountain bike a 4 anni, guardando le gare amatoriali di papà. Cucciolo gigante della squadra azzurra (ha 20 anni, è alto 1,95 m e porta 46 di scarpe), è attualmente è in forza alla Bahrain Victorius. Dopo esperienze sportive di vario genere tra nuoto, judo e karate ha virato sulla passione di famiglia, quella bicicletta su cui è salito in sella anche Matteo, suo fratello minore. Poco prima di partire per Tokyo aveva messo da parte la scaramanzia, con un'affermazione dal sapore di promessa: Puntiamo all'oro. E ci è riuscito. Dagli 8 anni ai 14 è cresciuto con la Jam's Bike Team: Prima correva fuoristrada racconta Rudy Ursella, allenatore della società ciclistica - poi si è spostato su altre squadre perché voleva a tutti i costi una carriera da professionista. Sicuramente è un esempio per i giovani, non era fisicamente portato, continuava gli allenamenti anche se le vittorie non arrivavano, questo è un monito soprattutto per quelli che cercano il podio subito. È un altro momento fantastico di un'estate sportiva che continua a regalarci grandi emozioni ha commentato il presidente del consiglio regionale del Fvg Piero Mauro Zanin - Si tratta della terza medaglia per la nostra regione a Tokyo, dopo le esaltanti prestazioni di Mara Navarria nella scherma e di Mirko Zanni nei pesi, ai quali vanno altrettante felicitazioni. Senza contare che l'allenatore dell'uomo più veloce del mondo, Marcell Jacobs, è il goriziano Paolo Camossi. Ma il presidente ne approfitta per riflettere sull'importanza di chi costruisce i campioni, ovvero le società sportive della nostra regione, alle quali va dato tutto il sostegno possibile da parte delle istituzioni. Milan infatti è un prodotto del vivaio del Cycling Team Friuli di Udine, una società nata solo nel 2005 ma che è già da tempo al top a livello nazionale, insuperabile nello scovare talenti: prima di Milan ha infatti lanciato un certo Alessandro De Marchi, anch'egli tra l'altro di Buja, quest'anno maglia rosa al Giro d'Italia, oltre a Matteo Fabbro. La società guidata dall'udinese Roberto Bressan, ex ciclista professionista protagonista al Giro e al Tour de France, porta il nome del Friuli in tutto il mondo grazie ai suoi corridori che sono ai vertici del ranking mondiale, ma si trova a combattere con forze impari, leggi le squadre cosiddette World Tour che hanno disponibilità economiche ben diverse. Tanto è vero che prima De Marchi e poi Milan sono andati a correre per i colori del Bahrein. Ma il neocampione olimpico - che riporta in Fvg una medaglia d'oro che mancava dall'impresa di Daniele Molmenti nel 2012 - ha gareggiato per il team friulano fino a dicembre 2020, formato dal tecnico Andrea Fusaz. Questa situazione - commenta ancora Zanin - deve farci riflettere, perché non possiamo limitarci a festeggiare i trionfi una volta ogni quattro anni trascurando nel resto del tempo chi li rende possibili dedicando cura, attenzione e professionalità alla crescita sportiva e umana degli atleti. Credo quindi che la politica regionale debba studiare ogni possibile forma di aiuto al Cycling Team Friuli e agli altri club che operano in questo sport così praticato e amato in tutta la regione. Una medaglia d'oro alla prima Olimpiade e a 20 anni è un'impresa fantastica, soprattutto se capita a un bujese tosto e con la testa sulle spalle come Jonathan Milan ha poi aggiunto l'assessore regionale Tiziana Gibelli. Sono orgoglioso che dei campioni nascano dal Friuli Venezia Giulia e che possano portare la nostra terra a livello internazionale ha concluso il presidente Massimiliano Fedriga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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