L'INTERVISTA
UDINE In farmacia, gli udinesi cercano ancora soprattutto le mascherine.

Giovedì 26 Marzo 2020
L'INTERVISTA
UDINE In farmacia, gli udinesi cercano ancora soprattutto le mascherine. In compenso, hanno abbandonato l'uso dell'ibuprofene per spostarsi sul paracetamolo, che segna un boom di acquisti a marzo. A monte di questa modifica delle abitudini, c'è, secondo i farmacisti della città, una notizia girata sui social, secondo cui alcuni anti-infiammatori come l'ibuprofene, uno degli antidolorifici più diffusi, sarebbero sconsigliati perché favorirebbero le forme gravi di Covid-19.
VOCE INFONDATA
Una notizia che non ha alcuna evidenza scientifica, come scritto sul sito dell'Associazione Italiana del Farmaco. «Abbiamo venduto un sacco di paracetamolo ha spiegato la dottoressa Michela Gherardini della Farmacia Fattor di via Grazzano - se a gennaio e febbraio gli acquisti sono stati in linea con il 2019, a marzo abbiamo registrato un aumento tra il 30 e il 35 per cento di vendite rispetto all'anno scorso. È una variazione che potrebbe essere riconducibile a quei messaggi social sulla pericolosità dell'ibuprofene, cosa che non è stata confermata; probabilmente le persone per precauzione si sono spostate autonomamente sull'altro principio attivo».
Il boom di paracetamolo viene confermato anche dalla Farmacia Colutta di piazza Garibaldi: «È girata questa voce che l'ibuprofene, il farmaco più usato per i dolori, non andava bene e quindi c'è stato uno spostamento verso altri tipi. In effetti, tra le persone ci sono alcuni dubbi su quali farmaci si possono usare o no. Comunque, gli istituti europei e italiani monitorano costantemente la situazione e sul sito dell'Aifa, in assoluta trasparenza, si possono trovare tutte le informazioni».
Proprio qualche giorno fa, l'Associazione italiana del farmaco ha pubblicato una nota dell'Ema (European Medicines Agency) secondo la quale «attualmente non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l'ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da Covid-19. L'Ema sta monitorando attentamente la situazione e valuterà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili».
I DUBBI DEI CITTADINI
Nonostante il momento difficile, le farmacie segnalano che gli udinesi si stanno comportando bene e affrontano con razionalità la situazione. Si lavora soprattutto la mattina e molto via telefono: gli ingressi sono contingentati, ma gli utenti si dimostrando ligi nell'osservanza delle regole di sicurezza, anche in autonomia. Qualcuno chiede informazioni sulle possibilità di spostarsi (come ad esempio una persona che risiede a Tavagnacco ma ha il medico a Udine), ma soprattutto, le persone cercano le mascherine, che le farmacie non hanno più: «All'inizio del problema ha raccontato Gherardini - le avevamo ordinate, ma sono sparite in una settimana. Quindici giorni fa, ne avevamo ordinate altre, ma la fornitura è stata bloccata. Arrivano offerte sui dispositivi di protezione, ma vanno valutate con attenzione perché è necessario essere sicuri dell'affidabilità del fornitore e delle certificazioni».
«Abbiamo notato che funziona molto bene la rete per il ritiro di ricette e la consegna di farmaci a domicilio hanno detto dalla Farmacia Colutta -. Il focus delle richieste, però, rimangono le mascherine, anche se l'Iss ha appena ribadito che servono in caso di droplet: può avere senso usarle al supermercato, dove non c'è la distanza di sicurezza, non per strada. Molti, però, aspettano quelle che devono essere consegnate dalla Protezione Civile e ci chiamano per sapere se verranno distribuite tramite le farmacie. C'è ansia e attesa su questo».
DAL COMUNE
Sulla distribuzione di questi dispositivi, tra l'altro, ieri al termine della riunione dei capigruppo, Lorenza Ioan (Lega) ha fatto sapere che le mascherine per gli udinesi (2 a persona, riutilizzabili) dovrebbero essere reperite entro questa settimana e poi distribuite porta a porta dalla Protezione Civile. Tornando alle farmacie, invece, si registra una netta diminuzione di clienti che vi si recano per questioni non urgenti: creme, shampoo, prodotti per la cura del sé sono ormai diventati acquisti residuali.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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