IL CASO
UDINE Cinghiali, caprioli, colombi e corvi stanno diventando l'incubo

Giovedì 16 Maggio 2019
IL CASO
UDINE Cinghiali, caprioli, colombi e corvi stanno diventando l'incubo degli agricoltori. La fauna selvatica distrugge ettari di colture e mette in ginocchio i produttori. L'assessore regionale alle risorse agroalimentari Stefano Zannier ha potuto toccarlo con mano ieri visitando tre aziende agricole vittime dei voraci animali. Ad attenderlo 200 agricoltori a testimoniare un quadro preoccupante, una situazione diventata insostenibile ha detto il presidente regionale di Coldiretti, Michele Pavan accompagnando Zannier -. Stiamo assistendo a un'escalation dei danni alle colture. Negli ultimi due anni, in particolare, le segnalazioni sono diventate all'ordine del giorno. Azioni di contenimento, attraverso i distretti venatori, sono state certamente portate avanti, ma oggi i coltivatori hanno bisogno di risposte e di poter dunque lavorare in tranquillità sui propri terreni. Senza dimenticare ha proseguito Pavan - i rischi per la sicurezza sulle strade, con l'intera cittadinanza coinvolta. Abbiamo riscontrato una apprezzabile disponibilità dell'assessore. Ora sappiamo che la Regione ha ben chiara la gravità del problema e si impegnerà a risolverlo. Il nodo sono normative superate che impediscono di ridurre la popolazione dei cinghiali e vanno trovati strumenti nuovi ponendosi l'obiettivo dell'eradicazione totale di alcune specie anche, se del caso, modificando la legge regionale sulla caccia, non avendo paura degli animalisti e di quanti, per partito preso, mettono sullo stesso piano persone ed animali.
I NUMERI
Ma la Regione per ora si limita a tamponare i danni. 182 le domande pervenute nel 2018 all'ufficio per i danni all'agricoltura e la Regione, che in base alla normativa vigente riconosce l'80% del danno accertato, ha indennizzato gli agricoltori per quasi 143mila euro, oltre a 386,40 euro a favore delle famiglie, soprattutto per danni da predazione e si può contare anche sul fondo che versano annualmente i cacciatori, circa 83 euro, destinati anche questi agli indennizzi. I numeri, come spesso accade, possono essere fuorvianti. A volte non conviene fare richiesta di indennizzo tra sopralluoghi e verifiche interviene Dario Ermacora, presidente del Consorzio agrario Fvg così molti agricoltori rinunciano. Ma le richieste - conferma sono comunque in aumento. Oggi il problema è esteso anche agli uccelli, colombi che devastano campi di soia e girasole, corvi e gazze che si saziano degli acini d'uva nei vigneti prima che sia pronta per la vendemmia, se prima non sono passati i caprioli che pasteggiano con i germogli. Fino a qualche anno fa il problema erano solo i cinghiali prosegue Ermacora oggi sono diverse le specie di fauna selvatica che mettono in crisi l'agricoltura. La prevenzione qui non funziona, recinzioni, anche elettriche, non danno i risultati sperati e l'unica arma per difendere i campi è letteralmente tale: un fucile. L'unico modo per contenere i danni è controllare le specie e portarle a dimensioni sostenibili, altrimenti si rompono equilibri che creano notevoli difficoltà non solo agli agricoltori, ma anche alla sicurezza stradale spiega ancora solo nel distretto del cividalese si verificano 200 incidenti all'anno causati dalla fauna selvatica e sono incidenti più o meno gravi. La presenza e la numerosità di questi animali è cambiata, mentre prima prediligevano la collina, oggi scendono in pianura, nelle zone abitate dove trovano cibo, nelle golene dei fiumi e la presenza dell'uomo non è un deterrente, non li spaventa. L'unica modo crea però problemi di conflittualità con il mondo animalista va avanti Ermacora ma bisogna prelevare questi animali, bisogna essere concreti e pratici. Tutti sono consapevoli che il problema esiste. Per il presidente del Consorzio è una battaglia che già aveva iniziato da presidente di Coldiretti Fvg e che vive anche da imprenditore vitivinicolo. Il problema, insomma, lo consoce bene e se c'è la volontà politica dice gli ostacoli si superano, anche quelli burocratici. Adesso servono regole praticabili e attuabili, imporre ai cacciatori il prelievo della fauna selvatica. L'agricoltura conclude non può più attendere e gli agricoltori sono esasperati.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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