Treviso-Ostiglia: il cantiere riparte ad agosto si finisce

Martedì 5 Giugno 2018
Treviso-Ostiglia: il cantiere riparte ad agosto si finisce
LA NOVITÀ
TREVISO Sull'ultimo miglio della Treviso-Ostiglia da pochi giorni sono magicamente stati tolti i sigilli e apparsi i mezzi della Brussi Srl. La Regione non ha dato comunicazione ufficiale al Comune, e del resto non è neppure tenuta. Ma il segnale inequivocabile è uno solo: la ripresa dei lavori. Si sa anche qualcosa di più. Il piano mira alla chiusura dell'ultimo tratto entro agosto. Si è dunque sbloccata la grana dei rifiuti trovati lungo il tracciato? In molti tra gli addetti ai lavori ritengono fosse una sorpresa non sorpresa. «Se si fossero fatte le verifiche del caso prima di partire- spiegano negli uffici- sarebbe emersa per tempo la presenza di quei materiali. Ora invece si sono dovute trovare nuove risorse».La notizia giunge comunque propizia per il Comune, che sulla rete di ciclabili ha costruito una parte del suo progetto di smart city. Ma anche per la Regione Veneto, ci sarà l'occasione di chiudere un capitolo, quello sull'ultimo miglio, inaugurato con grande enfasi.
LO STALLO
Questi mesi di apparente stasi sono di certo stati utili per trovare un accordo finanziario. La società del gruppo Grigolin, infatti, per potersi assicurare appalti pubblici, ha senza dubbio concorso al ribasso, con preventivi dunque dove il guadagno è davvero marginale. Nel caso in cui, però, in itinere, si trovi una sorpresa non preventivata, come accaduto alle porte di Treviso, la società può fermare i lavori e presentare un adeguamento finanziario che, a questo punto, non è più soggetto a bando. Ed è proprio quello che deve essersi verificato in questa occasione. Secondo la stima, infatti, il materiale che la ditta avrebbe dovuto asportare per la costruzione dell'ultimo miglio avrebbe dovuto essere terreno di risulta, riutilizzabile altrove (e quindi redditizio) o trasportabile senza grossi aggravi di spesa. Con tutta probabilità però l'indagine fatta sui territori nei quali insiste il cantiere (in questo caso viale della Serenissima) sono state sommarie. È possibile che la società abbia fatto dei prelievi superficiali e non dei carotaggi. Considerando che quella era l'area della ex Treviso Servizi, era improbabile che non si trovasse nulla nel sottosuolo. E infatti intorno al 25 ottobre lo stop imprevisto: lungo il sedime, all'altezza della ex Treviso Servizi, sui terrapieni che costellano l'area contigua alla Dogana e al Cerd dei trevigiani, gestito da Contarina, gli operai della Brussi trovano dei rifiuti anomali. Il cantiere viene fermato e i campioni analizzati. Si tratta di una miscela catalizzata che fino al febbraio 1998 era considerata rifiuto non pericoloso e dunque legittimamente impiegabile. Ma adesso serve un piano di smaltimento in discarica, o di trasformazione e riutilizzo. I rifiuti rinvenuti, ripetono Arpav e Comune, non sono pericolosi per la salute dei cittadini. E non c'è rischio di percolamento nelle falde. «I nostri uffici avevano dato il nulla osta al completamento già all'inizio dell'anno - fa sapere l'assessore Ofelio Michielan - oggi ci recheremo sul posto per vedere come procedono i lavori».
Elena Filini
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