Terziario, cinquemila nuovi posti di lavoro

Mercoledì 13 Novembre 2019
IL RAPPORTO
TREVISO Il terziario trevigiano continua a creare occupazione: commercio, turismo e servizi nella Marca hanno chiuso il 2018 con 5.055 nuovi posti di lavoro dipendente in più, al netto di quelli persi. In ulteriore crescita rispetto all'anno precedente, il saldo nostrano costituisce il terzo miglior bilancio tra le province venete, rappresentando un quinto dell'intero incremento nel settore a livello regionale. Il dato emerge dal General Report 2019: l'annuale rapporto sul comparto, elaborato da EbicomLab, per conto dell'ente bilaterale Ebicom e Unascom Confcommercio, sarà presentato quest'oggi, dalle 11, in Camera di commercio a Treviso. Ci sono due ulteriori buone notizie. La prima: il confronto tra contratti a tempo indeterminato siglati e terminati è in attivo per 1.680 unità. Un vero e proprio boom sostenuto in gran parte dalla trasformazione senza scadenza di precedenti accordi a termine (aumentata del 76%). Insomma molte imprese hanno deciso di inserire definitivamente in organico nuovo personale.
LE AGEVOLAZIONI
«Un fenomeno giustificato, anche se solo in parte, dagli sgravi contributivi sulle assunzioni dei giovani under 30, introdotti dalla legge di bilancio per il 2018, e dall'entrata in vigore della conversione in legge del Decreto Dignità», spiegano Alessandro Minello e Alessia Bernardi, curatori dello studio. Non a caso, è in aumento anche il ricorso al cosiddetto staff leasing, cioè la somministrazione di personale da parte di società specializzate (le ex agenzie interinali), ma a tempo indeterminato, non solo per un periodo: questa formula (più che quadruplicata), nel primo semestre 2019 ha ormai superato il numero di contratti di apprendistato. Secondo aspetto positivo: la nuova occupazione è soprattutto giovane, specialmente nel turismo e nei servizi. L'anno scorso, infatti, sono stati assunti 34.470 addetti al di sotto dei trent'anni, a fronte di 29.505 licenziati, non rinnovati o dimessisi, con un attivo di 4.965 posizioni. Tendenza proseguita pure nel 2019: tra gennaio e giugno i neolavoratori non ancora trentenni entrati nel settore segnano più 2.520, mentre sono in deficit le fasce d'età superiore, per un bilancio complessivo di 1.050 posti di lavoro creati (in leggero rallentamento rispetto all'anno passato).
DIVARIO GENERAZIONALE
Se sul fronte dei dipendenti il terziario della Marca sta avviando un progressivo svecchiamento, il ricambio appare invece molto più farraginoso ai vertici. Anzi, il divario generazionale si allarga: considerata una platea totale di poco meno di 71mila imprenditori (stabile), nel primo semestre gli under 30 alla guida di negozi, alberghi e società di servizi sono diminuiti del 7,2 per cento, contro un incremento di 8,2 punti dei titolari con 70 o più primavere. Anche per questo, ai giovani in primis si rivolge Federico Capraro, presidente di Confcommercio Treviso: «Penso ad esempio alle competenze digitali di cui sono i principali depositari: sono le persone giuste, nel momento giusto e al posto giusto. Devono avere coraggio e passione, perché abbiamo bisogno di loro. Ma tutti devono fare la propria parte: la politica deve rendere questo paese attraente per i talenti, le amministrazioni locali, dalla Regione ai Comuni, devono iniziare a pianificare al di fuori di logiche legate solo al proprio territorio, le associazioni di categoria devono avere il coraggio di mettere a disposizione delle aziende i giovani, le imprese devono fidarsi e affidarsi alle associazioni e non ai fornitori, per essere accompagnate nella trasformazione in atto».
Mattia Zanardo
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