«Tanti vicini, ma nessuno ha visto»

Domenica 17 Novembre 2019
«Tanti vicini, ma nessuno ha visto»
IL PERSONAGGIO
TREVISO «Va bene avere più pattuglie, ma non è nemmeno possibile averne una davanti a ogni condominio. Servirebbero forse più telecamere lungo le strade. Ma quello che invece ci vorrebbe è un sempre maggiore aiuto tra i cittadini: se uno alle 19,15 si introduce in un appartamento da una finestra, dovrebbe correre più rischi di essere visto». Gian Paolo Gobbo, nonostante il tono rassicurante e l'atteggiamento sicuro di sempre, è in realtà ancora scosso dal furto subito giovedì sera. Un colpo messo a segno da ladri coraggiosi, che non hanno avuto timore nel colpire in un contesto residenziale molto particolare, in una sorta di residence abitato da decine di famiglie. Eppure nessuno ha visto niente, nessuno ha avuto il sentore di una banda in azione dando così prontamente l'allarme. «La solidarietà e il sostegno reciproco tra la gente può fare molto - continua Gobbo - può essere un grande aiuto».
BASE DI PARTENZA
Per l'ex sindaco trevigiano è proprio questo il punto. I cittadini devono diventare le prime sentinelle nel territorio, le vedette in grado di avvisare prontamente le forze dell'ordine. Su questo meccanismo si fonda il Controllo di vicinato, che a Villorba funziona mentre a Treviso ha bisogno di una revisione. Ma questo mutuo-soccorso dovrebbe essere automatico senza necessitare di troppe sovrastrutture. Il furto in casa intanto resta. Gobbo ha rimesso a posto tutto e ricostruito come sono andate le cose giovedì sera.
LA RICOSTRUZIONE
«Sono entrati verso le 19,15 - ricorda- forzando una finestra, io abito al piano terra. Non so se siano entrate due persone, se fossero in tre oppure uno solo. Io, rientrando in casa e aprendo la porta, ho sentito dei rumori e capito subito che dentro c'era qualcuno. E li ho sentiti anche uscire dalla porta finestra della camera da letto». A quel punto però i ladri avevano già aperto le due mini casseforti nascoste in un armadio: «Non penso che sapessero della loro esistenza - ipotizza - hanno ribaltato tutta la casa, poi si sono accorti che in un armadio a quattro antine, due erano chiuse con la serratura e due no. Hanno evidentemente forzato le due con la serratura trovando le mini casseforti». All'interno c'erano le tre pistole sportive regolarmente detenute dall'ex sindaco e i relativi colpi, più circa 6mila euro in contanti e altri oggetti di valore più affettivo che altro. «Il colpo però lo avevano preparato - osserva - visto che prima di agire hanno staccato la luce esterna, così hanno potuto muoversi al buio». Anche per questo non sono stati visti da nessuno, nonostante a quell'ora in giro ci fosse ancora gente intenta a ritornare a casa.
CONTROMISURE
«Il periodo purtroppo è questo - conclude l'ex sindaco - in giro sta accadendo un vero disastro. Non posso dire che pattuglie non ce ne siano: le forze dell'ordine e la polizia municipale fanno il loro dovere. È fondamentale dotarsi di difese passive come gli allarmi e le telecamere, che dovrebbero essere di più anche lungo le strade. E poi c'è il problema più grande di tutti: in Italia c'è troppo permissimismo. Sono troppe le persone che qui da noi possono fare ciò che vogliono».
P. Cal.
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