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Strappa il lobo all'avversario durante la mischia: 12 mesi di squalifica

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Lunedì 13 Gennaio 2020
Strappa il lobo all'avversario durante la mischia: 12 mesi di squalifica
ODERZO
Condannato il pilone che con un morso staccò il lobo dell'orecchio destro all'avversario durante una mischia: Riccardo Amadeus Fabris, 25 anni, dei Grifoni Oderzo (Treviso) è stato condannato a 12 mesi di squalifica e a 12 mesi di interdizione per aver mozzato una parte dell'orecchio al coetaneo Marco Chesani, del Pedemontana Livenza Polcenigo (Pordenone). Il campionato è quello di C2. Si tratta di una mutilazione grave, permanente, perché il 16 dicembre 2018 non riuscì il tentativo dei chirurghi di riattaccare il lobo all'orecchio. La sentenza, emessa venerdì, è della Corte federale d'appello della Federazione italiana rugby: la giustizia sportiva in primo grado (Tribunale federale) aveva condannato per responsabilità oggettiva solo la società trevigiana (sanzione di 500 euro) perché non era stata raggiunta la certezza su chi avesse effettivamente morsicato il rivale. Ora invece quel nome c'è. Un nome del resto noto anche al palazzo di giustizia di Pordenone: la gravità della ferita riportata da Chesani (prognosi di 42 giorni) ha fatto scattare d'ufficio l'azione penale e il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina ha chiuso l'inchiesta per lesioni volontarie aggravate dall'indebolimento permanente dell'organo uditivo dell'organo uditivo e da motivi abietti, ovvero al fine di ledere l'avversario nella competizione sportiva. La vicenda, insomma, continuerà in tribunale sia in sede penale sia in quella civile.
L'EPISODIO
Sul campo del Polcenigo il 16 dicembre 2018 la partita del campionato di C2 (ultima serie federale, dilettantismo totale) è nella fase finale con il punteggio per quello che può importare - di 10 pari, che sarà poi quello definitivo. L'arbitro comanda una mischia ordinata in attacco per il Polcenigo a 5 metri della linea di meta trevigiana. Il filmato agli atti del processo è importante per i tempi dell'azione più che per la qualità delle immagini. Chesani è pilone destro: la sua testa, quando l'arbitro ordina l'ingaggio, si infila fra quella del pilone sinistro e del tallonatore dell'Oderzo. L'orecchio destro di Chesani è però raggiungibile, in questa fase, solo da Fabris. Dal momento dell'ingaggio passano appena 9 secondi prima che la mischia trevigiana si stappi. Chesani finisce sotto gran parte dei giocatori di entrambe le squadre, ma in quel momento il morso è già stato dato. Urla dal dolore e i suoi compagni si danno da fare per aiutarlo a trovare il lobo amputato.
LA RICOSTRUZIONE
Per la Corte federale d'appello solo Fabris può aver mutilato il rivale. Il giocatore dell'Oderzo ha sempre negato ogni responsabilità ricordando anche sulla sua maglia non sono state trovate tracce di sangue e che aveva il paradenti. Inoltre l'arbitro non ha visto alcuna irregolarità. La società, presieduta dall'azzurro Andrea Barattin (2 caps nel 1996), ha sempre sostenuto che tutti i suoi giocatori in campo hanno detto, sottoscrivendolo pure, di non avere alcuna responsabilità. Versione già contraddetta in primo grado dalla giustizia federale che riconosciuto che il giocatore friulano fosse stato morsicato. La foto del lobo mozzato è del resto assai impressionante. Nel frattempo la Procura ha archiviato la querela di Barattin nei confronti di Chesani, accusato dal presidente dell'Oderzo di aver diffamato la società con un post in cui manifestava la sua frustrazione e il suo dolore mentre si trovava ancora al pronto soccorso in attesa di essere sottoposto alla prima, sfortunata, operazione. Ne seguiranno altre due nel tentativo di ridurre gli effetti del morso. Chesani, sul fronte della giustizia ordinaria, si costituirà parte civile.
Paolo Ricci Bitti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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