Soldati contro i ladri il prefetto: si può fare

Martedì 19 Novembre 2019
L'INTERVISTA
TREVISO Un altro fine settimana sotto assedio. La Marca è attraversata in lungo e in largo da bande di ladri, o anche semplicemente da ladruncoli solitari. Si mettono in moto dopo il tramonto, trafficano con porte e finestre a ridosso dell'ora di cena o subito dopo. La maggior parte delle volte se ne vanno via con qualcosa in mano e dopo aver messo sotto sopra intere abitazioni; in altre occasioni il colpo fallisce per svariati motivi e i ladri sono costretti anche a fughe precipitose. Il fatto comunque è incontestabile: quella dei furti è una piaga. Domani il prefetto Maria Rosaria Laganà affronterà l'argomento con i rappresentanti delle forze dell'ordine. E in discussione ci finirà anche un punto all'ordine del giorno non previsto inizialmente: la possibilità di aumentare la presenza dell'Esercito nelle strade trevigiane. Attualmente i soldati già ci sono: una pattuglia si muove nel territorio nell'ambito dell'operazione Strade Sicure. Nella Marca è stata portata per controllare soprattutto le zone attorno alle ex caserme Serena e Zanusso trasformate in centri d'accoglienza. Si muove principalmente tra Treviso, Casier e Oderzo e non di rado viene chiamata per dare supporto alle pattuglie delle forze dell'ordine. Ma per alcuni sindaci non basta. Mario Conte (Treviso) e Marco Serena (Villorba) hanno avanzato la proposta di potenziare il servizio, aumentare il numero di soldati a disposizione e dare vita a pattuglie miste: «Avere l'Esercito vorrebbe dire poter contare su più uomini e mezzi per i controlli. A questo punto tutto può servire per migliorare la sicurezza», hanno sottolineato. Il prefetto Laganà non chiude la porta: aumentare il numero di soldati è una possibilità quanto meno da verificare.
Prefetto Laganà, i sindaci chiedono di aumentare la presenza dell'esercito. Cosa risponde?
«L'esercito è sicuramente una risorsa, che però ha compiti ben specifici e regole d'ingaggio definite. Domani ne parleremo al tavolo sicurezza con i rappresentanti delle forze dell'ordine».
Secondo lei può servire?
«Al tavolo ci sarà il questore, un tecnico molto esperto, ci dirà cosa ne pensa. E come lui anche gli altri ufficiali presenti. L'esercito può servire, ma bisogna vedere come».
In passato i soldati sono già stati utilizzati per compiti analoghi.
«Non dimentichiamo che i soldati ci sono già con l'operazione Strade Sicure. E dobbiamo tenere conto che se sono impegnati da una parte, non lo possono essere dall'altra. E poi i compiti in un impiego a contrasto dei furti sarebbero diversi, così come le modalità d'intervento. Comunque, vediamo. L'esercito non è uno dei punti all'ordine del giorno del comitato di domani, ma i giornali li leggiamo e quindi abbiamo appreso della richiesta dei sindaci. E ne parleremo sicuramente valutando ogni possibilità, i pro e i contro. Sentirò cosa ne pensano i vari comandanti».
Al di là del possibile utilizzo dell'Esercito, la questione furti resta una della piaghe di queste settimane.
«Non sarò certo io a dire che i furti non ci sono. Sarebbe ridicolo. Il problema va sicuramente affrontato, capiamo le preoccupazioni dei cittadini. I dati però ci dicono che la tendenza è la stessa degli ultimi anni, i dati non cambiano».
Nonostante la questione furti, Treviso è al settimo posto tra le città dove si vive meglio in Italia.
«Le classifiche sono importanti, danno sicuramente un segnale. Ma questo non toglie che da parte nostra ci deve essere attenzione a tutto. Avere una buona posizione non esclude che ci sia preoccupazione per quello che succede. Ma, ripeto, i dati ci dicono che la situazione è assolutamente in linea con quanto è accaduto negli anni precedenti».
La preoccupazione tra la gente però è maggiore.
«Bisogna anche dire che se ne parla e se ne scrive tanto, si sottolineano continuamente i rischi».
Sui social si parla troppo di furti? Ci sono troppo gruppi Facebook o WhatsApp dove si usano toni eccessivamente allarmanti? Tutto questo può fare da moltiplicatore delle paure?
«Sinceramente io non uso i social e non sono iscritta a nessun gruppo, quindi non so come effettivamente funzionino. Però si parla tanto di furti. Magari però qualcuno si fa prendere la mano».
Quindi l'effetto moltiplicatore della paura, un po', c'è?
«Di sicuro involontariamente, ma parlare sempre della stessa cosa aumenta di certo l'attenzione. E l'effetto moltiplicatore lo si crea anche inconsapevolmente».
Nel frattempo però le forze dell'ordine hanno alzato il livello d'attenzione.
«L'attenzione è massima. Polizia e carabinieri stanno controllando il territorio utilizzando anche uomini e mezzi in più, reparti fatti venire apposta. Tutte le forze dell'ordine, in questo periodo, organizzano la presenza del personale nelle varie sedi in modo tale da avere più gente possibile nelle fasce orarie considerate a rischio. I cittadini devono essere consapevoli che le istituzioni stanno lavorando senza risparmio. E i risultati arrivano perché molti autori di furti li abbiamo intercettati».
E manca ancora dicembre, mese in cui il fenomeno dei furti tocca generalmente l'apice.
«Diciamo che i picchi iniziano sempre dal cambio dell'ora, è questo il periodo in cui il fenomeno ha una certa recrudescenza. La speranza è che tutto passi presto. Nel frattempo sia ben chiaro che noi siamo costantemente sul pezzo».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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