SANITÀ
TREVISO Un reparto temporaneo con 20 posti letto dedicati all'influenza

Martedì 12 Novembre 2019
SANITÀ
TREVISO Un reparto temporaneo con 20 posti letto dedicati all'influenza e una task force aggiuntiva con 12 infermieri e 6 operatori sociosanitari a tempo determinato. È così che il Ca' Foncello si prepara a rispondere all'epidemia stagionale. Il momento più critico arriverà tra gennaio e febbraio. Poi dovrebbe essere pronto il nuovo ospedale di comunità, ricavato nello stabile davanti all'ingresso principale, che porterà in dote altri 30 posti in pianta stabile. Nel frattempo, il reparto temporaneo servirà per scongiurare il rischio di un sovraffollamento delle Medicine e della Geriatria. «I venti posti letto in più ci consentiranno di respirare spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl -. Prenderemo infermieri dalle graduatorie per 3/4 mesi. Pronto l'ospedale di comunità non ci saranno più problemi». Le stime dicono che alla fine l'influenza costringerà a letto oltre 100mila trevigiani. Più del 10% della popolazione. I virus hanno già iniziato a colpire. Nei giorni scorsi 4 persone, compreso un bambino, sono state ricoverate al Ca' Foncello per complicanze legate al contagio. Ma senza conseguenze.
EMERGENZA
Per l'Usl la parola d'ordine è vaccinare. La campagna antinfluenzale è stata aperta ieri dallo stesso Benazzi, che si è vaccinato nel centro della Madonnina assieme a George Louis Del Re, direttore sociosanitario, e Alberto Coppe, direttore del settore Professioni sanitarie. L'immunizzazione è gratuita e raccomandata per le persone dai 65 anni in su (quasi 200mila), le donne in gravidanza e le persone con altre patologie. Da oggi fino al 31 gennaio sarà possibile vaccinarsi negli ambulatori dei distretti, seguendo un calendario stabilito. Giovedì scatterà il Flu-Day: la giornata che i medici di famiglia dedicano all'antinfluenzale. E il 14 dicembre ci sarà il Vaccination Day: gli ambulatori dell'Usl apriranno le porte in modo straordinario per le vaccinazioni. L'azienda sanitaria ha acquisito 140mila dosi, per un investimento di oltre un milione. Un'indagine della stessa Usl ha evidenziato che grazie al vaccino solo nel distretto di Treviso vengono evitati 300 morti per complicazioni e 500 ricoveri all'anno. Gli studi attestano una riduzione importante della mortalità e dell'ospedalizzazione nei vaccinati dice Sandro Cinquetti, direttore del servizio Igiene -. Bisogna chiedersi: se non facessimo nulla, cosa accadrebbe? Sarebbe una catastrofe».
GLI EFFETTI
«C'è un aspetto fondamentale per le salute delle persone aggiunge Benazzi a cascata. Con i vaccini c'è una riduzione delle persone che si rivolgono all'ospedale. L'antinfluenzale può ridurre gli accessi anche tra il 30 e il 40%. Così si evitano intasamenti. Per tutto ciò è fondamentale vaccinarsi». L'anno scorso la copertura tra le persone a rischio è arrivata al 54%. L'obiettivo è quota 75%. Manca ancora. Ma l'Usl è fiduciosa. Anche medici, infermieri e operatori dovrebbero vaccinarsi. Qui, però, si fa particolarmente fatica. Tra il personale sanitario la copertura è solo al 26%. «È un livello più elevato di molti altri conclude Benazzi ma dobbiamo migliorare». Anche le persone non appartenenti a categorie a rischio possono vaccinarsi contro l'influenza rivolgendosi al loro distretto e pagando un prezzo agevolato di 10 euro.
Mauro Favaro
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