QUARTIER DEL PIAVE
PIEVE DI SOLIGO L'allerta nella zona del Quartier del Piave

Lunedì 18 Novembre 2019
QUARTIER DEL PIAVE
PIEVE DI SOLIGO L'allerta nella zona del Quartier del Piave e della Vallata era stata diramata dai vari municipi nel pomeriggio di sabato: erano previste raffiche di vento e forti piogge. La massima attenzione era rivolta alla tenuta dei terreni, già zuppi d'acqua, soprattutto in collina, ai fiumi minori e al Piave a rischio esondazione. Invece a sorpresa la scena di questa domenica di novembre, segnata dal maltempo, se l'è presa tutta l'ippocastano secolare simbolo di Pieve di Soligo, che alle 9 del mattino è crollato dentro il greto di un Soligo in piena.
LA PAURA
Sono le 8.30. In tutto il Quartier del Piave, imperversa un violentissimo temporale. Tuoni e fulmini, fuori stagione, e una pioggia scrosciante danno il via alla giornata segnata dal bollino rosso della Regione. Il Soligo, fiume che divide in due il centro storico di Pieve, è arrivato a toccare l'argine, Le raffiche di vento sferzano gli alberi. «Mi sono affacciato alla finestra e ho visto il grande ippocastano dondolare in modo evidente, ho pensato che il vento era davvero forte, ma non mi sono preoccupato». Quell'albero ha retto oltre un secolo, non crollerà certo per un temporale, ha pensato. Il residente di Borgo Stolfi, chiude la finestra, e dell'ippocastano non si cura più. Fino a quando un boato fortissimo si eleva sopra il suono del temporale. «Eravamo convinti fosse caduta una saetta» spiegano i titolari della gelateria Al Ponte. L'ippocastano è caduto a pochissimi metri. «Eppure -affermano- solo quando siamo andati in terrazza ci siamo resi conto di cosa era accaduto. E' stato uno choc, quell'ippocastano era uno dei simboli del paese». Lo stesso choc provano i fedeli che proprio in quei minuti stanno uscendo dalla messa del mattino: attraversano il ponte e dentro il fiume vedono l'ippocastano spezzato.
I SOCCORSI
Parte la raffica di telefonate per lanciare un allarme che è anche un grido di dolore. Tra i primi ad arrivare insieme agli operai del Comune e alla Protezione civile, il sindaco Stefano Soldan. Immediatamente viene deciso di chiudere al traffico via Vaccari, ciò che preoccupa è l'effetto diga. La portata del Soligo è ancora alta, solo nel corso della mattinata si abbasserà di 80 centimetri. L'albero potrebbe incastrarsi sotto il ponte provocando un esondazione. I vigili del fuoco, arrivati dal distaccamento di Conegliano, decidono di far intervenire l'auto gru da Treviso per sollevare l'albero e tagliarlo. Nel primo pomeriggio inizieranno le operazioni di rimozione dell'ippocastano dal greto. «Quest'albero -spiega Soldan- che ha oltre un secolo di vita, proprio per la sua imponenza presentava delle criticità già da tempo. Circa 7 anni fa era caduto un ramo importante e avevamo provveduto a ridimensionarlo e a curarlo. Ma negli ultimi due anni germogliava sempre meno. Tanto che avevo già predisposto l'abbattimento insieme ad altri due alberi del centro che saranno tagliati nei prossimi giorni. Stavo solo aspettando di fare un ulteriore verifica sulle sue condizioni. Invece non ha retto: l'acqua dei giorni scorsi ha inzuppato le radici, il temporale e il vento hanno fatto il resto».
CONSEGUENZE LIMITATE
Per il resto qualche palo della Telecom caduto, in via Pila a Pieve e in via Tiziano a Farra, e qualche albero che non ha retto alle raffiche di vento. Come quelli che a Colagu sono caduti sulla strada bloccando l'accesso al borgo collinare dalla parte di Soligo. «Non abbiamo avuto particolari problemi, neppure col Piave» conferma il sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin. Hanno retto anche le zone di Passo Barca a Falzè e dell'Isola dei Morti a Moriago, che solitamente sono le prime a finire sott'acqua con la piena del fiume. Solo nei prossimi giorni, invece, si saprà come hanno retto le colline e si avrà un quadro preciso sull'entità degli smottamenti.
Manuela Collodet
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